Il governo norvegese ha dichiarato oggi di voler aumentare l’uguaglianza di genere nel mondo degli affari estendendo le quote per il numero di donne nei consigli di amministrazione a 20.000 grandi e medie imprese entro il 2028.
Pioniere in questo campo, il Paese scandinavo richiede dal 2004 che i consigli di amministrazione delle aziende statali siano composti da almeno il 40% di donne, pena la chiusura. Dal 2008 la stessa regola si applica alle maggiori società quotate in borsa. Allo stesso modo, almeno il 40% dei consiglieri di amministrazione deve essere composto da uomini.
Il governo di centro-sinistra, sostenuto dal principale sindacato dei datori di lavoro NHO e dal sindacato dei lavoratori LO, oggi ha dichiarato di voler introdurre norme simili per le grandi e medie imprese, progressivamente nel corso degli anni, in base alle vendite e al numero di dipendenti.
“La Norvegia è il primo Paese al mondo a compiere questo passo”, ha dichiarato il ministro del Commercio e dell’Industria Jan Christian Vestre, svelando i dettagli dei piani già annunciati in linea di principio a dicembre.
L’uguaglianza di genere e la diversità possono contribuire a “più innovazione, un ambiente professionale migliore, decisioni più intelligenti e più valore aggiunto”.– Il ministro norvegese del Commercio e dell’Industria Jan Christian Vestre
Secondo i criteri delineati per il 2024 – che riguardano le aziende con un fatturato annuo di almeno 100 milioni di corone o 8,6 milioni di euro – l’anno prossimo saranno interessate circa 8.200 aziende.
Le vendite e il numero di dipendenti saranno gradualmente abbassati fino al 2028, quando saranno interessate circa 20.000 aziende.
Attualmente in Norvegia le donne ricoprono solo il 20% circa delle posizioni nei consigli di amministrazione, e la progressione è considerata lenta se si considera che circa 20 anni fa la percentuale era del 15%.
“Nel 2023 avremo ancora un divario troppo grande nei consigli di amministrazione norvegesi”, ha dichiarato Vestre.
L’uguaglianza di genere e la diversità possono contribuire a “più innovazione, un ambiente professionale migliore, decisioni più intelligenti e più valore aggiunto”, ha sottolineato Vestre.
Il governo di minoranza di centro-sinistra avrà bisogno del sostegno di altri partiti in parlamento per far adottare la sua proposta, che è quindi soggetta a modifiche.
L’anno scorso il Parlamento europeo ha adottato nuove norme che impongono alle grandi aziende dell’UE – di cui la Norvegia non fa parte – di riservare al genere sottorappresentato almeno il 40% delle posizioni nei consigli di amministrazione non esecutivi o il 33% di tutte le posizioni nei consigli di amministrazione a partire dal luglio 2026.