Due alti funzionari della Banca centrale europea hanno dichiarato oggi che saranno necessari altri aumenti dei tassi di interesse per contenere l’inflazione ostinatamente alta dell’eurozona
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“Dobbiamo continuare a dipendere dai dati e a non fare troppo piuttosto che troppo poco”, ha dichiarato Isabel Schnabel, membro del Comitato esecutivo della BCE, in un discorso tenuto a Lussemburgo. “Dobbiamo quindi continuare ad alzare i tassi di interesse finché non vedremo prove convincenti” del ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2%
fissato dalla BCE, ha aggiunto.
Nell’ultimo anno la BCE ha aumentato i tassi al ritmo più veloce di sempre nel tentativo di raffreddare l’inflazione dopo che la guerra della Russia in Ucraina
ha fatto impennare i prezzi dell’energia e dei generi alimentari.
La scorsa settimana l’istituto di Francoforte ha aumentato i costi di finanziamento di altri 0,25 punti percentuali, portando il tasso di deposito chiave al 3,50%, un massimo di 22 anni. Un altro rialzo dei tassi nella prossima riunione di luglio è “molto probabile”, a meno che non si verifichi un “cambiamento sostanziale” delle prospettive economiche, ha dichiarato il presidente Christine Lagarde nella conferenza stampa di giovedì scorso.
“Dobbiamo continuare ad alzare i tassi di interesse finchĂ© non vedremo prove convincenti” del ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2%– Il membro del Comitato esecutivo della BCE Isabel Schnabel
Il capo economista della BCE Philip Lane ha fatto eco a queste parole oggi, affermando in occasione di un evento a Madrid che “sembra che un altro rialzo a luglio sarebbe appropriato”. Ma ha detto che le prossime mosse della BCE dipenderanno dai dati in arrivo e che è troppo presto per speculare su ciò che i responsabili politici potrebbero decidere nella riunione di settembre. “Per me settembre è molto lontano”, ha detto. “Sono mesi di distanza, in termini di tutti i dati che conosceremo”, ha aggiunto.
L’inflazione dell’Eurozona è rallentata al 6,1% a maggio su base annua, in calo rispetto al picco del 10,6%
dello scorso ottobre, soprattutto grazie al calo dei costi energetici.
In base alle sue ultime previsioni, la BCE si aspetta che l’inflazione si attesti al 5,4% per tutto il 2023, prima di scendere al 2,2% nel 2025.