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La Federal Reserve esclude un imminente taglio dei tassi di interesse

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Jerome Powell ha dichiarato che la Fed attende prove più convincenti che l’inflazione, scesa significativamente alla fine dello scorso anno, non subirà un’impennata. Foto: Anna Moneymaker / Getty Images via AFP

Al termine della riunione di politica monetaria di mercoledì, la Federal Reserve ha mantenuto invariato il suo tasso di interesse di riferimento, in linea con le aspettative, citando la necessità di vedere maggiori progressi sul fronte dell’inflazione prima di decidere di abbassare i tassi.

Mentre la dichiarazione ufficiale ha escluso futuri rialzi dei tassi, il presidente della Fed Jerome Powell ha affermato che un taglio dei tassi di interesse a marzo è improbabile. La Fed ha mantenuto il tasso di riferimento sui fondi federali al 5,25 e al 5,5%, il livello più alto da oltre 20 anni, in attesa di prove più convincenti che l’inflazione, che ha registrato un calo significativo alla fine dello scorso anno, non subirà un’impennata.

“In base alla riunione di oggi, non credo sia probabile che il comitato raggiunga un livello di fiducia tale da identificare il mese di marzo come il momento giusto per farlo, ma questo è tutto da vedere”, ha dichiarato Powell in una conferenza stampa dopo la riunione.

Nel frattempo, l’inflazione nell’Eurozona è scesa meno del previsto a gennaio, attenuando le speranze degli investitori che la Banca Centrale Europea inizi a tagliare i tassi di interesse già in primavera.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) è aumentato del 2,8% su base annua a gennaio, in leggero rallentamento rispetto all’aumento del 2,9% registrato alla fine dello scorso anno. Questa lettura era in linea con le aspettative.

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L’inflazione core, che esclude i prezzi di cibo, energia, alcol e tabacco, è scesa al 3,3% a gennaio dal 3,4% di dicembre. Gli economisti avevano previsto un calo al 3,2%.

I funzionari della BCE hanno sotto gli occhi una serie di dati per capire se e quando potranno iniziare a ridurre i tassi di interesse dagli attuali massimi storici.

Infine, in Germania, il numero di disoccupati è diminuito a gennaio, secondo i dati dell’Ufficio del Lavoro tedesco di mercoledì, contraddicendo le aspettative di un aumento.

Il numero di persone in cerca di lavoro è sceso di 2.000 unità, contrastando l’aumento di 2.000 unità registrato a dicembre. Gli economisti si aspettavano un forte aumento del numero di disoccupati di 11.000 unità. Il tasso di disoccupazione rettificato si è mantenuto stabile al 5,8% a gennaio e ci si aspettava che rimanesse invariato rispetto alle stime iniziali di dicembre (5,9%).

Anche il numero di posti di lavoro vacanti è diminuito, segnalando che trovare un lavoro potrebbe diventare più difficile.

Questo articolo non costituisce una consulenza legale e/o finanziaria e viene pubblicato solo a scopo informativo dalla Bank of Valletta plc, 58, Zachary Street, Valletta. Bank of Valletta è una società per azioni regolamentata dalla MFSA ed è autorizzata a svolgere attività bancaria e servizi di investimento ai sensi del Banking Act (Cap. 371 delle Leggi di Malta) e dell’Investment Services Act (Cap. 370 delle Leggi di Malta).

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