Editoriale: Spostamento delle priorità economiche

I politici continuano a ignorare i rischi dell’overtourism. Foto: Chris Sant Fournier

Le piccole economie insulari devono affrontare sfide significative quando cercano di ridurre la loro dipendenza da una o due attività economiche principali. Tuttavia, la ricerca di nuove attività è fondamentale quando le circostanze cambiano e i modi tradizionali di creare crescita mostrano segni di declino.

Un sondaggio sullo Stato della Nazione ha rivelato le percezioni dei partecipanti sull’importanza delle varie attività economiche per il benessere del Paese. Non sorprende che molti ritengano che il turismo sia un pilastro fondamentale della nostra economia.

Tuttavia, un commento semplicistico sull’importanza di questa attività economica non è affatto un voto di fiducia sulla gestione del settore.

I politici continuano a ignorare i rischi dell’overtourism che, a lungo termine, confermerà la percezione di molti visitatori che il Paese ha perso il suo fascino di tipica isola mediterranea che offre un’esperienza unica ai visitatori.

I principali, se non gli unici, indicatori di performance che i politici continuano a sbandierare sono il numero sempre crescente di persone che visitano l’isola e l’importo lordo che spendono qui.

Gli operatori turistici e i politici sembrano accontentarsi di raccogliere i frutti di un’industria sempre più alimentata da viaggi e alloggi in affitto a basso costo.

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C’è un modo migliore per porre la nostra industria turistica su basi più solide, dando un maggiore valore aggiunto all’economia. È ora che l’Autorità per il Turismo di Malta inizi a pubblicare i risultati dell’analisi dei costi e dei benefici della nostra industria turistica, nonché il valore aggiunto netto.

Un’altra percezione che deve essere esaminata è la reale importanza dell’industria del commercio al dettaglio e all’ingrosso nell’economia maltese. A giudicare dal numero di punti vendita al dettaglio in ogni città e villaggio, gli intervistati sembrano credere che non ci sia alcun rischio nell’essere una nazione di negozianti. Per esempio, abbiamo davvero bisogno di così tanti fast-food?

La gente è sempre più convinta che il boom edilizio sia andato troppo oltre. Ma i politici non sembrano avere un impegno reale per fermare le attività economiche che dipendono principalmente da manodopera importata poco qualificata e poco pagata.

Forse siamo già in un circolo vizioso in cui l’aumento della manodopera importata crea una maggiore domanda di alloggi spesso di basso livello che, a volte, violano la poca campagna rimasta.

Il ministro delle Finanze Clyde Caruana è una delle poche voci nel governo che comprende il rischio di un eccessivo investimento nell’industria edilizia. Tuttavia, il Primo Ministro Robert Abela ha finora mostrato scarse qualità di leadership nel delineare le nuove attività economiche a cui dovremmo puntare e il duro lavoro che deve essere fatto, soprattutto nel settore dell’istruzione, per avere una ragionevole possibilità di raggiungerle.

Le industrie dei servizi finanziari, del cinema e del gioco d’azzardo hanno avuto diversi gradi di successo grazie alla nostra legislazione favorevole alle tasse. Tuttavia, la competitività fiscale è sempre più contestata dagli Stati membri più importanti dell’UE, in quanto percepita come ingiusta nei confronti degli Stati più grandi. Occorre trovare il modo di rendere il nostro settore dei servizi finanziari più attraente grazie agli investimenti in tecnologie di alto livello e in manodopera altamente qualificata, piuttosto che limitarsi a migliorare la redditività attraverso una bassa tassazione.

Sebbene, in un periodo di forte crescita economica, ci si aspetti che molti siano soddisfatti della propria situazione finanziaria, non si può ignorare il costo del funzionamento dei nostri motori economici a pieno regime. Finalmente il Primo Ministro parla dell’importanza del benessere delle persone, non solo del tenore di vita.

Le attività economiche che garantiranno la qualità di vita desiderata da molti potrebbero essere ancora da scoprire.

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