
“Bisogna trovarsi in quella situazione (attesa di un trapianto di organi) per capire l’importanza della legge”, ha detto Ivan Bartolo. Foto: Shutterstock
In data odierna, il Partito Nazionalista (PN) ha invitato il governo a dare priorità a una proposta di legge privata per il passaggio a un sistema opt-out per la donazione di organi.
La proposta di legge è stata presentata oggi al Presidente della Camera dal deputato nazionalista Ivan Bartolo. Il Ministro della Salute Jo Etienne Abela ha dichiarato di appoggiare la proposta di legge e di essere disposto a presentarla.
“Il governo può portare il disegno di legge in Parlamento immediatamente”, ha dichiarato il capogruppo dell’opposizione Robert Cutajar.
Mentre il governo controlla ciò che di solito viene discusso e portato in Parlamento, l’opposizione può presentare una mozione o un disegno di legge alla Camera solo una volta ogni sei mesi, ha detto Cutajar.
Se il disegno di legge dovesse diventare legge, si presume che chiunque abbia più di 16 anni abbia dato il proprio consenso alla donazione degli organi, a meno che non abbia scelto di non farlo.
Attualmente, le persone devono registrarsi per donare i propri organi per i trapianti dopo la morte.
In piedi accanto a Bartolo mentre presentava il progetto di legge al Presidente della Camera, Cutajar ha detto che la proposta di legge non è di parte e che il governo dovrebbe dare prova di maturità e accelerare i tempi.
Bartolo, che ha donato un rene a un estraneo, ha detto che un sistema di “opt-out” potrebbe salvare delle vite.
“Bisogna trovarsi in quella situazione (in attesa di un trapianto di organi) per capire il significato della legge”, ha detto Bartolo.
Ha detto che a Malta 360 persone sono sottoposte a dialisi a causa del malfunzionamento dei reni. Il governo paga 24.000 euro all’anno per ogni paziente.
Molte di queste persone possono avere una nuova vita con un trapianto, ha detto Bartolo.
“Sentiamo spesso parlare della generosità di Malta e ora è il momento di dimostrarlo”.
È la seconda volta che viene proposto un sistema di opt-out.
L’idea era stata proposta per la prima volta e poi scartata a seguito di una consultazione pubblica nel 2015 che aveva rilevato che solo l’8% degli intervistati era favorevole a una qualche forma di sistema di opt-out.
Anche la Chiesa si era opposta alla proposta, affermando che le donazioni di organi dovevano rimanere una libera decisione dei donatori.
Diversi Paesi, tra cui Spagna, Singapore, Austria e Belgio, hanno adottato un sistema di opt-out.