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Malta

Il Parlamento chiede una commissione per valutare il disegno di legge sui media

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Il Parlamento è stato sollecitato a nominare un comitato ristretto per ascoltare le osservazioni del pubblico sulle proposte di legge sui media che sono in agenda da più di un anno.

Media Reform Initiative, un gruppo di giornalisti e opinionisti, ha scritto al Presidente della Camera sottolineando che tre proposte di legge sulla riforma dei media sono state messe all’ordine del giorno del Parlamento un anno fa senza alcuna consultazione pubblica.

Nonostante sia stato chiesto al Governo di ritirare i disegni di legge e di avviare un processo di consultazione pubblica, il Governo si è limitato a dichiarare che avrebbe sospeso la promulgazione dei disegni di legge fino allo svolgimento della consultazione pubblica.

A distanza di un anno, il Governo non ha avviato alcuna consultazione pubblica. Il PrimoMinistro ha nominato una commissione, ma due mesi dopo aver ricevuto il rapporto finale della commissione, questo rapporto e i progetti di legge sono rimasti segreti.

“In queste circostanze, il Parlamento è chiamato a svolgere la sua funzione di custode del diritto alla libertà di espressione e a garantire che la stesura delle leggi relative alla libertà di espressione, compresa la libertà dei media e la sicurezza dei giornalisti, avvenga in un’autentica collaborazione con la società civile”, ha dichiarato il Gruppo .

Il Gruppo ha quindi suggerito la nomina di un comitato ristretto con il mandato di ascoltare le testimonianze pubbliche e i contributi delle organizzazioni che rappresentano i giornalisti, le organizzazioni di controllo della libertà dei media e altri rappresentanti della società civile, prima di procedere con la legislazione.

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Nella lettera si è fatto riferimento a una risoluzione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa del 2020 sulle minacce alla libertà dei media e alla sicurezza dei giornalisti in Europa, che dopo aver formulato raccomandazioni specifiche per Malta, “invita i parlamenti nazionali a garantire che i governi agiscano nel pieno rispetto degli standard del Consiglio d’Europa relativi al diritto alla libertà di espressione, compresa la libertà dei media e la sicurezza dei giornalisti”.

La risoluzione afferma che: “I parlamenti nazionali devono essere i custodi di questo diritto e garantire il pieno impegno dell’apparato statale a tutti i livelli: politico, legislativo, giudiziario, di applicazione della legge e di istruzione. A questo proposito, i parlamenti nazionali dovrebbero tenere maggiormente conto del lavoro del Consiglio d’Europa e, in particolare, portare le raccomandazioni del Comitato dei Ministri e i rapporti e le risoluzioni dell’Assemblea all’attenzione delle loro commissioni competenti, e basarsi su questi testi quando elaborano leggi rilevanti per la libertà dei media e la sicurezza dei giornalisti”

Per leggere la lettera nella sua interezza, cliccare sul link pdf qui.