Un furto clamoroso che ha scosso il cuore delle istituzioni maltesi: 200 kg di droga sequestrata sono spariti nel nulla da una base dell’esercito a Safi
. Ma mentre l’opposizione grida allo scandalo e chiede responsabilità, il primo ministro Robert Abela difende a spada tratta il ministro degli Affari Interni Byron Camilleri.
“Non vedo alcun motivo per cui Byron Camilleri debba assumersi la responsabilità di quanto accaduto”
, ha dichiarato Abela domenica, spiegando perché ha rifiutato le dimissioni offerte dal ministro dopo il furto senza precedenti.
La droga, confiscata nel giugno 2024, era stata stoccata nella base su richiesta della Court Agency
, in attesa di essere distrutta. Sabato notte, però, qualcuno è riuscito a forzare i sistemi di sicurezza e a portare via un carico dal valore milionario, lasciando sgomento l’intero paese.
“Ho visto l’offerta di dimissioni di Byron Camilleri e ne ho parlato con lui più volte questa mattina. Non accetterò le sue dimissioni”, ha ribadito il premier al Times of Malta
, sottolineando che il ministro non aveva alcun coinvolgimento né nella gestione della droga né nella decisione di posticiparne la distruzione.
Un’inchiesta per fare luce sul misterioso furto
Mentre monta la pressione politica, Abela ha annunciato l’apertura di un’indagine amministrativa per individuare eventuali falle nel sistema di sicurezza e, soprattutto, per scoprire chi dovrà risponderne
.
Nel frattempo, il premier ha sostenuto la decisione di Camilleri di sospendere il comandante dell’esercito, Brigadiere Clinton J. O’Neill, in attesa di chiarimenti.
“Non sto dicendo che abbia alcun coinvolgimento in questa vicenda, anzi le informazioni in mio possesso lo escludono completamente”, ha precisato Abela. “Ma il furto è avvenuto all’interno di una base delle Forze Armate di Malta, e le prove sotto custodia dell’AFM sono state trafugate. Ha senso, quindi, sospendere il brigadiere fino a quando non saranno accertati tutti i fatti”.
Camilleri rompe il silenzio: ecco cosa è successo
Domenica mattina, il ministro Byron Camilleri ha finalmente spiegato i retroscena della vicenda. Il trasferimento della droga sequestrata dal Freeport alla base di Safi era stato deciso settimane fa, dopo che il segretario permanente del ministero lo aveva informato di una richiesta della Court Agency. Il motivo? Il rischio di uno sciopero dei lavoratori portuali
, che avrebbe potuto mettere a rischio la sicurezza della droga.
A quel punto, la responsabilità di individuare un luogo sicuro per lo stoccaggio era passata al Brigadiere O’Neill. Da allora, però, Camilleri afferma di non aver più ricevuto aggiornamenti
fino a domenica mattina, quando il commissario di polizia lo ha avvisato del furto.
Il ministro si è subito rivolto a O’Neill per chiedere spiegazioni. La risposta? Il container era custodito in un’area videosorvegliata e sottoposta a pattugliamenti regolari
. Eppure, nella notte di sabato, i ladri sono riusciti a violare il sistema e a svanire con un bottino da capogiro.
Come è stato possibile un colpo del genere in una zona teoricamente impenetrabile? Chi ha orchestrato il furto? E, soprattutto, c’è stata una talpa dall’interno? Le indagini sono appena iniziate, ma il caso promette di tenere Malta col fiato sospeso.
Foto: Matthew Mirabelli
Video: Matthew Mirabelli