Lunedì prossimo segnerà un anniversario che nessuno dimentica: il terzo anno dell’invasione russa dell’Ucraina. Ma mentre il mondo guarda al passato, l’Unione Europea sta facendo una mossa decisiva per il futuro. In un momento critico, dove gli Stati Uniti sembrano riavvicinarsi al Cremlino, l’UE è pronta a dare un segnale forte, intensificando la pressione su Mosca con nuove sanzioni che mirano a piegare l’economia russa. La guerra, infatti, potrebbe essere più vicina alla fine di quanto si pensi… ma con conseguenze imprevedibili.
Mercoledì, i diplomatici dell’Unione Europea hanno concordato un pacchetto di sanzioni che sembra destinato a scuotere ancora di più le fondamenta dell’economia russa. Tra le misure più dure, spicca il divieto totale di importazione dell’alluminio russo. Questo nuovo giro di sanzioni – il 16° in ordine cronologico – non è solo una reazione simbolica: il pacchetto sarà ufficialmente adottato proprio lunedì, nel terzo anniversario di quella che potrebbe essere la guerra più sanguinosa e devastante di questa generazione.
Ma non finisce qui. L’UE ha deciso di colpire ancora di più là dove fa male: la “flotta fantasma” di Mosca, che aggira le restrizioni sull’esportazione di petrolio, vedrà l’inclusione di ben 73 navi obsolete nella lista nera. E non solo: altre 13 banche russe saranno escluse dal sistema SWIFT, isolando ulteriormente Mosca dal resto del mondo, mentre ben otto media russi saranno banditi dalle trasmissioni in Europa, dando un colpo duro alla propaganda del Cremlino. Ogni mossa è una risposta diretta all’escalation del conflitto e alle nuove sfide diplomatiche.
In tutto questo, l’Europa è in allerta. La mossa a sorpresa di Donald Trump, che ha avviato colloqui con Mosca per cercare di porre fine alla guerra, ha scosso tre anni di alleanze consolidate tra gli Stati Uniti e l’Ucraina. Martedì, i negoziatori russi e gli alti funzionari statunitensi si sono incontrati in Arabia Saudita per discutere una possibile soluzione al conflitto. Ma il rischio è alto: un accordo troppo debole potrebbe lasciare Mosca come “vincitrice”, legittimando ulteriormente la sua aggressione.
L’Europa, spaventata da questa nuova realtà, sta cercando disperatamente di farsi sentire. Sa che il suo ruolo nei negoziati non è solo una questione di principio, ma una necessità concreta, legata anche alle sanzioni che ha imposto alla Russia. L’Unione Europea, infatti, potrebbe trovarsi a giocare una parte fondamentale in quel tavolo delle trattative. E il futuro dell’Ucraina dipenderà molto dalle scelte che verranno fatte nelle prossime settimane.
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