Gli studenti di MCAST si trovano in un mare di incertezze, con sogni di laurea e carriere future che rischiano di andare in frantumi. Un conflitto apparentemente irrisolvibile tiene ostaggi non solo i docenti, ma soprattutto gli studenti, lasciandoli senza voti, senza risposte e senza speranze.
Una studentessa di infermieristica, parlando con Times of Malta, ha espresso tutto il suo timore: “Dovrei laurearmi a breve, ma senza i miei voti questo sogno rischia di svanire. Tanti di noi non vedono l’ora di lavorare, alcuni per bisogno urgente di stabilità economica.”
È una corsa contro il tempo per centinaia di studenti, mentre i loro destini sono sospesi a causa di una disputa che si protrae ormai da tre anni.
Dietro a questa situazione si cela uno scontro infuocato tra il Malta Union of Teachers (MUT) e il governo. L’oggetto del contendere? Un nuovo accordo collettivo per i docenti e lo staff di MCAST, un contratto atteso dal 2021 e che sembra impossibile da finalizzare. Nel frattempo, il sindacato ha imposto una serie di direttive che stanno paralizzando l’istituto. Tra queste, il divieto per i docenti di comunicare con gli studenti fuori dagli orari prestabiliti, la mancata divulgazione dei voti, il boicottaggio di eventi e attività extracurriculari e l’interruzione del supporto alle ricerche e tesi degli studenti.
Il risultato? Una frustrazione crescente tra i giovani che vedono il loro futuro accademico appeso a un filo. Uno studente di ingegneria ha raccontato: “I nostri professori non ci assegnano più compiti e tutto il nostro voto finale dipenderà dagli esami. È snervante.” E non è il solo a preoccuparsi: molti temono che i “passaggi amministrativi” utilizzati per tamponare la situazione possano svalutare i loro diplomi. “Questi voti non riflettono le nostre capacità e potrebbero limitarci nel trovare un buon lavoro,”
ha detto un altro studente. Una preoccupazione condivisa da tanti, che vedono le loro ambizioni professionali a rischio.
Negli ultimi mesi, la tensione ha preso la forma di proteste e petizioni. A ottobre, docenti e studenti si sono mobilitati con manifestazioni pubbliche, e una petizione parlamentare per porre fine al caos accademico ha raccolto 465 firme. Anche i docenti hanno fatto sentire la loro voce con una propria petizione, chiedendo una rapida conclusione del nuovo accordo collettivo.
Nonostante il clima di scontro, MCAST ha assicurato che le trattative sono in corso e rimangono una priorità assoluta. “I negoziati rimangono una priorità per tutti, con ulteriori incontri pianificati nei prossimi giorni,” ha dichiarato un portavoce, aggiungendo che l’istituto sta cercando di bilanciare le esigenze di tutte le parti coinvolte.
Marco Bonnici, presidente del MUT, ha confermato che le trattative proseguono presso l’Ufficio del Primo Ministro, con incontri settimanali previsti fino a Natale. “Speriamo che si giunga presto a un nuovo accordo. Le direttive verranno revocate solo quando saremo soddisfatti del risultato,”
ha dichiarato. Dall’altra parte, il Ministero dell’Istruzione insiste affinché nessuna misura sindacale vada a danneggiare ulteriormente gli studenti, appellandosi al buon senso di tutte le parti.
Riusciranno gli studenti a uscire da questa tempesta e a vedere finalmente la luce di un futuro stabile? La risposta, per ora, resta avvolta nell’incertezza.
Foto: [Archivio Times of Malta]