Una decisione che ha scosso Mellieħa: un immenso progetto edilizio, che trasformerà uno degli ultimi polmoni verdi della zona in un complesso residenziale di 109 unità, ha ricevuto l’approvazione definitiva. Mercoledì, l’Autorità per la Pianificazione ha dato il via libera a questo progetto controverso, scatenando una bufera tra i residenti.
Durante la seduta, il consiglio a tre membri ha ignorato le accese proteste della comunità e del comune di Mellieħa. Nonostante le preoccupazioni per l’impatto sulla qualità della vita e le critiche alla massiccia costruzione, l’Autorità ha dichiarato che il progetto era “in linea con i parametri urbanistici”
. Con voto unanime, Stephania Baldacchino, Mireille Fsadni e Anthony Camilleri hanno approvato il progetto, chiudendo così una lunga battaglia tra residenti e autorità.
Solo poche settimane fa, i cittadini erano scesi in piazza contro il progetto, definendolo un “trofeo di cemento”
e accusando i costruttori di voler strappare via un prezioso spazio verde alla comunità. Tra i manifestanti c’erano anche il sindaco di Mellieħa, Gabriel Micallef, e il suo vice, Matthew Borg Cuschieri, che avevano dato pieno sostegno alle proteste.
Ma T&S Property Holdings, la società dietro il progetto, non si è fermata. Il piano prevede 92 appartamenti distribuiti su quattro piani, oltre a 17 attici di lusso e ben 171 garage sotterranei. I rappresentanti dell’azienda hanno ribadito che l’area era stata destinata allo sviluppo già dal 1965, con ulteriori conferme nei piani urbanistici del 2006. T&S Holdings, guidata da Paul Attard, direttore di GAP Property, e Paul Vella, capo di Ballut Blocks, è un nome noto nell’edilizia maltese.
La vicenda ha radici lontane: nel 2023 il governo aveva venduto il terreno, valutato oltre 12 milioni di euro, ai costruttori con un contratto di enfiteusi perpetua rivedibile per 50 anni e un canone annuo di 380.000 euro. Un accordo che permetteva agli acquirenti di riscattare la proprietà nei primi 15 anni, con un adeguamento legato all’inflazione. T&S Holdings, grazie a un diritto di prelazione derivante dalla proprietà di un terreno confinante, aveva potuto pareggiare l’offerta più alta, acquisendo così l’intero lotto.
L’indignazione dei residenti ha coinvolto anche la politica. Deputati del Partito Nazionalista come Robert Cutajar e Ivan Castillo, insieme all’ex europarlamentare del Partito Laburista Cyrus Engerer, hanno sostenuto la battaglia della comunità, firmando una petizione parlamentare per chiedere all’Autorità per i Terreni di revocare la concessione. Gabriel Micallef, all’epoca consigliere comunale, si era persino rivolto all’Ombudsman per richiedere un’indagine sull’intera operazione.
Foto: Planning Authority