Favoritismi e polemiche: il governo sotto pressione

A otto anni dalle sue dimissioni per uno scandalo clamoroso, Michael Falzon, oggi Ministro delle Politiche Sociali, si ritrova al centro dell’attenzione per una questione scottante. Ma stavolta non riguarda lui: i riflettori sono puntati su Clayton Bartolo e Clint Camilleri, due ministri accusati di favoritismi che stanno facendo tremare il governo.

I due politici sono finiti nella bufera per aver orchestrato l’assunzione di Amanda Muscat, oggi moglie di Bartolo, in un incarico ben retribuito ma per il quale non aveva né titoli né esperienza. “Ciò che ho fatto (dimettermi) è stata una mia decisione personale. Questo è Michael Falzon, e se a qualcuno non piace, ognuno è libero di giudicare” , ha dichiarato Falzon con freddezza, lasciando intendere che non intende dare consigli ai suoi colleghi.

E i numeri parlano chiaro: Muscat, ex segretaria di Bartolo, è stata prima promossa a consulente politica con un salario annuo di 62.000 euro, poi trasferita nel ministero di Camilleri, dove la cifra è salita a 68.000 euro. Tuttavia, il Commissario per gli Standard ha rivelato che svolgeva solo mansioni da segretaria, dichiarandola priva delle competenze per il ruolo di consulente.

Nonostante lo scandalo, il Primo Ministro Robert Abela è rimasto saldo nel difendere i suoi ministri. “Le circostanze non giustificano le dimissioni di Bartolo o Camilleri dalle loro cariche ministeriali”, ha affermato con convinzione, sottolineando che Muscat “ha lavorato a tempo pieno e il Commissario ha confermato che non si trattava di un impiego fantasma. La discrepanza riguardava il passaggio da segretaria privata a consulente” .

Martedì mattina, quando gli è stato chiesto se gli standard di buona governance siano peggiorati rispetto a otto anni fa, Falzon ha sviato la domanda: “Guardiamo al futuro per continuare a fare il bene di questo paese” .

Incalzato sulla manifestazione davanti al Parlamento, organizzata dal Partito Nazionalista, il ministro ha denunciato il comportamento dei manifestanti, definendoli marmalja. “Alcuni insultavano i deputati mentre uscivano dal Parlamento, arrivando persino a maledire i nostri familiari defunti”, ha raccontato con indignazione.

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Falzon ha parlato durante una conferenza stampa della Fondazione per i Servizi di Welfare Sociale, in cui il CEO Alfred Grixti ha messo in luce il crescente investimento nell’ente, evidenziando miglioramenti nelle condizioni salariali per i 1.000 lavoratori impiegati. “Un governo di successo si prende cura degli ultimi, senza permettere che nessuno venga emarginato” , ha aggiunto Falzon, ribadendo l’impegno del governo verso l’inclusione sociale.

Foto: Jonathan Borg/Matthew Mirabelli
Video: Jonathan Borg