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Malta

Minacce e segreti: il caso Said lascia Marsascala con il fiato sospeso

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Un caso che ha scosso la comunità: un uomo di 21 anni è finito in tribunale con accuse gravissime. Yusef Said, di origine siriana, avrebbe minacciato di morte la sua compagna incinta se non avesse abortito. Le accuse, presentate davanti alla magistrata Yana Micallef Stafrace, includono episodi di intimidazione e minacce avvenuti il 15 novembre e nei giorni precedenti.

Nonostante la gravità delle accuse, Said si è dichiarato non colpevole. Ma ciò che emerge è ancora più inquietante: l’imputato, che vive a Marsascala, si troverebbe illegalmente a Malta, senza un tetto stabile sopra la testa. L’ispettore Antonello Magri, che guida l’accusa, ha spiegato che questa situazione rende Said un potenziale rischio per le indagini: “Non solo potrebbe fuggire, ma potrebbe anche distruggere prove cruciali “.

Il suo difensore, l’avvocato Jason Grima, affiancato da Kirsty Muscat, ha però fornito un’altra versione. “Il mio assistito si è presentato spontaneamente dalla polizia non appena ha saputo dell’indagine,” ha dichiarato Grima, sottolineando come Said voglia restare a Malta per crescere il figlio in arrivo. “Questo legame lo trattiene sull’isola. Non ha alcuna intenzione di fuggire.

Grima ha inoltre criticato l’approccio delle autorità: “Altri accusati di reati simili non sono stati arrestati, ma semplicemente convocati in tribunale. ” Una disparità di trattamento che, secondo l’avvocato, merita attenzione.

Nonostante le argomentazioni della difesa, la magistrata ha deciso di non concedere la libertà su cauzione per il momento, lasciando Said in custodia cautelare in attesa di ulteriori sviluppi.

Foto: Shutterstock

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