Uno scandalo che scuote il governo e fa infuriare l’opinione pubblica. Clint Camilleri e Clayton Bartolo, rispettivamente ministri per Gozo e per il Turismo, sono nell’occhio del ciclone, insieme ad Amanda Muscat, moglie di Bartolo. I due ministri sono sotto pressione per dimettersi dopo che un’indagine della commissione per gli standard ha svelato un giro di contratti di consulenza milionari. E la protagonista è proprio Amanda Muscat: incarichi dorati, zero competenze certificate, e lavori fantasma.
Muscat, che in passato ha lavorato come segretaria per Bartolo, è stata premiata con un contratto da ben 62.000 euro l’anno come consulente per le politiche del ministero. Poi, il salto: trasferita al ministero di Camilleri con uno stipendio ancora più alto, 68.000 euro. Ma cosa faceva davvero? Secondo l’indagine, nulla di diverso dal suo precedente ruolo da segretaria. “Non qualificata per essere consulente”
, ha sentenziato il commissario.
In risposta alle critiche, Bartolo si è limitato a una mezza scusa, mentre Camilleri insiste di aver agito nel rispetto delle regole. Ma non basta. Il primo ministro Robert Abela ha definito “sufficienti”
le scuse di Bartolo e ha tentato di smarcarsi dallo scandalo, affermando che è stato lui a terminare l’incarico di Muscat. Un gesto che per molti, però, suona come un goffo tentativo di spegnere un incendio con una spruzzata d’acqua.
L’opposizione non ci sta. Il Partito Nazionalista punta il dito contro “un primo ministro debole che chiude gli occhi di fronte agli abusi dei suoi ministri”. E lunedì, alle 18:00, chiama la popolazione a raccolta davanti al parlamento per una protesta contro quello che definisce “un sistema marcio che prosciuga le tasche dei contribuenti”. “Paghiamo noi per la loro corruzione. Loro mangiano e noi guardiamo. Non permettiamoglielo!”
si legge nel messaggio del PN.
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