Reuben Fenech (a sinistra) è stato licenziato da Joseph Cuschieri (a destra), in un drammatico ribaltamento di poteri alla Malta Financial Services Authority, che ora è costretta a risarcire quasi 414.000 euro a un ex alto dirigente ingiustamente allontanato. Un verdetto che solleva interrogativi inquietanti sulla trasparenza e sull’equità nelle decisioni aziendali!
Fenech, che ricopriva il ruolo di chief operations officer dal 2018, ha fatto causa al suo ex datore di lavoro presso il Tribunale del Lavoro dopo essere stato allontanato con effetto immediato nel settembre 2019. Solo tre mesi prima, aveva ricevuto una lettera lusinghiera dal responsabile delle Risorse Umane, attestante che le sue prestazioni erano “in linea con le aspettative”. Un vero e proprio tradimento!
Nonostante i complimenti, Cuschieri ha allegato un documento in cui indicava le aree in cui desiderava che Fenech migliorasse. Nel luglio 2019, ha inviato ulteriori “feedback”, promettendo di fornire ulteriori osservazioni ad agosto. Eppure, nel fatidico incontro di settembre, Fenech ha dovuto ascoltare la devastante notizia: il suo lavoro era terminato. Una svolta inaspettata!
Fenech ha contestato la decisione, ma senza successo. Ha quindi deciso di portare la sua battaglia davanti al Tribunale, che, presieduto da Joseph Gerada, ha stabilito che il suo licenziamento era “premeditato” e ingiusto, in quanto Cuschieri non aveva rispettato le procedure indicate nel Manuale del Personale, parte fondamentale del contratto di lavoro.
Durante la testimonianza, Cuschieri ha affermato di non poter costituire un consiglio disciplinare poiché, normalmente, il COO presiedeva tale organo. Il Tribunale ha chiarito che, sebbene Fenech dovesse essere soggetto a esami da parte di un organo superiore, ciò non diminuiva il suo diritto a misure disciplinari giuste e trasparenti, come per qualsiasi altro dipendente.
Cuschieri avrebbe potuto nominare un consiglio disciplinare guidato dal Direttore delle Risorse Umane o da un altro ufficiale appositamente designato. Invece, ha scelto di mettersi nella “situazione precaria di accusatore e giudice”.
Le accuse contro Fenech riguardanti presunti scarsi risultati non avrebbero dovuto essere gestite in modo diverso rispetto a quelle di altri colleghi. Nonostante le numerose conversazioni avute, il Tribunale ha notato che non c’erano registrazioni di quanto discusso.
Nessun avviso
Il Tribunale ha sottolineato che le lettere di feedback non possono sostituire avvisi formali. Fenech non ha mai ricevuto alcun avviso riguardo a prestazioni insoddisfacenti. Sebbene i commenti di Cuschieri fossero “piuttosto generici”, Fenech ha presentato esempi concreti, chiedendo l’opportunità di discutere ulteriormente. Era evidente che le due parti avevano visioni “diametralmente opposte” sulla situazione.
Fenech è stato ingiustamente accusato per un piano di pensionamento volontario che era stato discusso e approvato con il CEO e altri dirigenti. Nessuno aveva segnalato la necessità di includere una clausola per evitare un ‘sistema delle porte girevoli’. Quando il piano ha ricevuto critiche dai media, Fenech è stato accusato di non aver suggerito tale clausola.
Cuschieri, dal canto suo, ha dichiarato che il suo approccio era “pragmatico e orientato ai risultati”, mentre Fenech ha ribattuto di basarsi sulle regole del settore pubblico. Fenech ha descritto lo stile di Cuschieri come “arbitrario”, poiché ignorava procedure consolidate.
Quando Cuschieri ha licenziato Fenech, la decisione ha sollevato un acceso dibattito nel Consiglio, con vari membri preoccupati che l’azione disciplinare fosse contraria al Manuale del Personale. In una situazione simile, “un tipico principale” avrebbe dovuto riconsiderare la propria decisione, “anche solo per rispetto verso i Governatori dell’Istituzione Pubblica”.
Alla luce di tutto ciò, Cuschieri sembrava avere già deciso di licenziare Fenech quando gli ha inviato il secondo feedback a luglio. Fenech non ha mai tentato di ostacolare il CEO nel raggiungere gli obiettivi aziendali; al contrario, ha lavorato in modo competente e professionale per realizzare tali obiettivi, nel miglior interesse pubblico e in modo sostenibile.
Essere allontanato da una posizione così prestigiosa ha avuto gravi conseguenze per la carriera di Fenech, ma non ha mai perso la fiducia del Consiglio di Governatori della MFSA, che avrebbe dovuto vigilare meglio sulle azioni di Cuschieri.
Il Tribunale ha quindi concluso che il licenziamento fosse ingiusto, assegnando a Fenech 413.688 euro, di cui 50.000 euro per danni morali, da versare dall’Autorità entro la fine dell’anno. Fenech riacquisterà anche la sua anzianità e i suoi registri Jobsplus saranno modificati per indicare che il suo licenziamento era ingiustificato.
Avvocati Kathleen Calleja Grima e Mark Muscat hanno assistito Fenech.
Crediti: Foto: [Archivio Times Of Malta]