Alexia Cross Micallef condannata a quattro anni e mezzo di carcere: la sua ultima truffa scoperta poche settimane dopo la scarcerazione.
Alexia Cross Micallef, una truffatrice recidiva di 45 anni, è stata condannata a quattro anni e mezzo di carcere mercoledì dopo aver ammesso di aver ingannato 36 vittime ignare poche settimane dopo essere stata rilasciata dalla prigione.
Arrestata il mese scorso, Cross Micallef ha dovuto affrontare una serie di accuse basate su 24 denunce di persone che affermavano che aveva offerto loro in affitto immobili già occupati da terzi. La “proprietaria” prendeva i soldi e spariva nel nulla, hanno riferito le vittime.
Inizialmente, la donna si era dichiarata non colpevole quando è stata incriminata a giugno. Ma durante l’udienza di mercoledì, la procura ha informato il tribunale che le accuse sarebbero aumentate da 25 a 48, a causa di 12 nuove denunce presentate da altre vittime che si erano fatte avanti dopo aver saputo del caso.
Assistita da un nuovo team legale, Cross Micallef ha informato la Magistrata Monica Vella che intendeva registrare un’ammissione di colpevolezza.
Una cooperazione che non basta: l’avvocato difensore Nicholas Mifsud ha sottolineato che la sua cliente aveva collaborato con gli investigatori, ammettendo nelle sue dichiarazioni alla polizia e dichiarandosi colpevole in una fase iniziale. Ha aggiunto che stava richiedendo un ordine di trattamento, cosa che poteva far ben sperare.
La procura ha insistito sulla restituzione delle somme defraudate, che superavano i 30.000 euro. Il tribunale è stato informato che le parti suggerivano congiuntamente una pena detentiva di quattro anni e mezzo.
La Magistrata Vella ha spiegato le implicazioni dell’ammissione alla imputata, avvertendola che la pena poteva variare tra tre e sette anni. Cross Micallef ha confermato la sua dichiarazione di colpevolezza e ha richiesto assistenza per la riabilitazione, ammettendo di avere un problema di droga.
Una condanna esemplare:
tenendo conto dell’ammissione anticipata di colpevolezza, della cooperazione della imputata, della gravità delle accuse e del considerevole numero di vittime, il tribunale l’ha condannata a una pena di quattro anni e mezzo e ha emesso un ordine di trattamento e supervisione per cinque anni da applicarsi dopo il termine della pena, “vedendo che era uscita di prigione solo poche settimane fa.”
Restituzione entro sei mesi:
Cross Micallef è stata inoltre obbligata a risarcire le vittime entro sei mesi dal termine della sua pena, pena il ritorno in prigione e ulteriori azioni legali.
Gli ispettori superiori Clayton Camilleri e gli ispettori Joseph Mallia e Francesco Mizzi hanno perseguito il caso. L’avvocato Nicholas Mifsud e il procuratore legale Colin Galea erano i difensori. L’avvocato Stephanie Caruana ha rappresentato le vittime.
Crediti immagini: Times of Malta