Mentre le conseguenze dell’ennesima sparatoria in una scuola si diffondono negli Stati Uniti, gli americani tornano a discutere su come tenere al sicuro i propri figli.
Ecco alcune delle opzioni discusse dopo il massacro di lunedì alla Covenant School di Nashville, nel Tennessee, dalle proposte per il controllo delle armi alle stanze blindate per le scuole.
Vietare le armi d’assalto
L’assassino, che ha ucciso sei persone, di cui tre bambini, nella piccola accademia cristiana, aveva sette armi da fuoco, tutte legalmente acquistate.
La polizia ha dichiarato che durante la furia sono stati usati due fucili d’assalto e una pistola.
Per alcuni, questo conferma la necessità di vietare i fucili d’assalto, armi da guerra progettate per causare il massimo numero di vittime e spesso utilizzate nelle sparatorie di massa.
Il presidente Joe Biden, un democratico che da tempo sostiene tale divieto, ha ripetuto il suo appello al Congresso affinché approvi una legge senza ritardi.
Ma con la Camera dei Rappresentanti, la Camera Bassa del Congresso, in mano ai repubblicani, l’appello è finora caduto nel vuoto. I repubblicani sostengono che qualsiasi controllo sulle armi è una violazione del diritto costituzionale di portare armi.
Metal detector e camere di sicurezza
Non potendo frenare la proliferazione delle armi da fuoco – negli Stati Uniti ne circolano più di 400 milioni – molte scuole stanno invece rafforzando la sicurezza.
Secondo il National Center for Educational Statistics (NCES), il 97% delle scuole controlla già l’accesso ai propri edifici e il 57% ai terreni.
Ma, visto che i massacri continuano, alcune stanno fortificando i loro campus. Uno studio riportato dal New York Times lo scorso anno ha dimostrato che le scuole spendono miliardi di dollari ogni anno per aumentare la sicurezza contro le sparatorie di massa.
I metal detector sono sempre più diffusi. Secondo l’NCES, quasi il 15% delle scuole superiori e il 10% delle scuole medie ne sono dotate.
E ogni tragedia ne genera altre: dopo che un bambino di sei anni ha sparato alla sua insegnante in Virginia a gennaio, le autorità scolastiche della contea di Newport News hanno deciso di dotarne tutte le scuole.
Alcune scuole dell’Arkansas e dell’Alabama hanno persino iniziato a installare “stanze sicure” blindate dove gli studenti possono ripararsi in caso di tornado o di spari.
Esperti e genitori hanno a lungo discusso sull’effetto che tali misure di sicurezza hanno sui bambini.
Stacie Wilford, un’infermiera di 41 anni la cui figlia frequenta una scuola non lontana dal luogo in cui è avvenuta la sparatoria di Nashville, ha raccontato che lunedì l’istituto ha inviato un’e-mail a tutti i genitori per informarli che le porte delle aule saranno chiuse durante le lezioni.
Armare il personale scolastico
Ad ogni nuovo attacco contro i bambini, alcuni sostenitori delle armi spingono la proposta molto controversa di armare il personale scolastico, sostenendo che ciò rappresenta un deterrente.
Chuck Chadwick, un dirigente della sicurezza in Texas, ha lamentato sulla CBS che l’accademia di Nashville, come la maggior parte delle scuole private, non ha una guardia armata.
La senatrice repubblicana del Tennessee Marsha Blackburn voleva reclutare militari e poliziotti in pensione e distribuirli nelle scuole di tutto il Paese.
La lobby delle armi Gun Owners of America è andata oltre: “Gli insegnanti armati sono un deterrente efficace al 100%!” ha dichiarato dopo gli omicidi di Nashville.
Nel 2019 la Florida ha approvato una legge che consente agli insegnanti di portare armi in classe, dopo l’ennesimo massacro dell’anno precedente.
I contrari a tale provvedimento hanno da tempo avvertito che esso comporta un onere eccessivo per gli insegnanti, che la presenza di un maggior numero di armi nei campus aumenta il rischio che qualcuno si faccia male e che non vi è alcuna garanzia che il provvedimento possa fermare gli aspiranti tiratori.
