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Un funzionario australiano è stato licenziato per la fuga di notizie su WhatsApp

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Il governo australiano ha licenziato lunedì un potente funzionario pubblico noto per essere un integralista in materia di immigrazione, a seguito di un’indagine sui messaggi WhatsApp che avrebbe inviato per influenzare politici di alto livello.

Michael Pezzullo è stato licenziato come capo del Dipartimento degli Affari Interni dopo che un’indagine indipendente durata due mesi ha rilevato che aveva violato il codice di condotta del servizio pubblico almeno 14 volte.

Tra le accuse mosse a Pezzullo vi sono state quelle di non aver agito in modo apolitico, di aver usato il suo potere per avvantaggiarsi e di essersi impegnato in “pettegolezzi e critiche irrispettose” nei confronti di ministri e colleghi, ha dichiarato la Commissione per il servizio pubblico.

Il Primo Ministro Anthony Albanese ha confermato che la nomina di Pezzullo è stata “interrotta” a seguito dell’inchiesta, avviata a settembre dopo che i media avevano rivelato le sue presunte comunicazioni.

Pezzullo si è arenato a settembre quando The Age e 60 Minutes hanno pubblicato centinaia di messaggi WhatsApp criptati che avrebbe inviato per influenzare i precedenti governi conservatori.

In uno dei messaggi WhatsApp a un mediatore di potere del Partito Liberale, avrebbe chiesto l’insediamento di un “uomo di destra” come Ministro responsabile dell’immigrazione, aggiungendo: “I trafficanti di persone staranno a guardare”

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“Non ci saranno lacrime per Michael Pezzullo”, ha detto Ian Rintoul, portavoce della Refugee Action Coalition australiana.

Pezzullo è stato tenuto al suo posto dai governi australiani successivi come “cane d’attacco dipartimentale” per le loro dure politiche di immigrazione, ha detto Rintoul in una dichiarazione scritta inviata all’AFP.

Rintoul ha detto di dubitare che la rimozione del funzionario possa porre fine alla rigida posizione anti-immigrazione del governo laburista di centro-sinistra, che ha incluso l’invio dei richiedenti asilo sull’isola di Nauru, nel Pacifico.

Questo mese il governo ha approvato in fretta e furia una legge che lo autorizza a imporre il coprifuoco a casa e le cavigliere a decine di migranti con condanne penali, dopo che una sentenza dell’Alta Corte ha imposto il loro rilascio dalla detenzione.