I partecipanti non sono stati autorizzati a sventolare la bandiera dell’UE all’Eurovision Song Contest.
Lunedì l’Unione europea ha inviato un reclamo ufficiale all’emittente del concorso canoro Eurovision per il suo rifiuto di far sventolare la bandiera del blocco europeo alla finale di quest’anno.
“Tali azioni gettano un’ombra su quella che dovrebbe essere un’occasione di gioia per i popoli di tutta Europa”, ha scritto il vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas all’Unione europea di radiodiffusione (EBU).
“Con l’UE presa di mira da attori malintenzionati e autoritari, la decisione dell’ EBU ha contribuito a screditare un simbolo che riunisce tutti gli europei”.
Ha chiesto all’emittente di “spiegare le motivazioni alla base di questa decisione e di attribuire le responsabilità dove sono dovute”.
“L’incoerenza della posizione dell’EBU ha lasciato me e milioni di telespettatori a chiedersi per cosa e per chi sia l’Eurovision Song Contest”, ha scritto Schinas.
Lo svizzero Nemo ha vinto l’Eurovision Song Contest sabato scorso, diventando il primo artista che si identifica come non-binario a reclamare la vittoria, in una competizione segnata dalle polemiche sulla partecipazione di Israele durante la guerra a Gaza.
Sabato hanno partecipato venticinque nazioni, ma l’attenzione si è concentrata soprattutto sulla controversia relativa alla partecipazione di Israele.
Gli organizzatori hanno vietato tutte le bandiere diverse da quelle dei Paesi partecipanti, ma Nemo ha introdotto di nascosto un emblema che rappresenta le persone non binarie e lo ha mostrato durante l’introduzione dello spettacolo.
La bandiera a 12 stelle dell’UE viene spesso sventolata dagli Stati membri accanto alle proprie negli edifici ed eventi ufficiali.
Il Comitato Olimpico Internazionale ha autorizzato l’esposizione della bandiera nelle sedi e nelle cerimonie di premiazione dei prossimi Giochi estivi di Parigi.