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Artista italiano ferito in una protesta per “blasfemia” in chiesa

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Una delle mostre controverse. Foto: Facebook

Un artista italiano accusato di blasfemia per un dipinto “osceno” di Gesù è rimasto ferito in una colluttazione giovedì con un manifestante che ha vandalizzato la sua mostra in una chiesa cattolica, ha detto la polizia.

La diocesi di Carpi, nel nord Italia, ha offerto il suo pieno sostegno all’artista Andrea Saltini dopo quello che ha condannato come un “atto di violenza senza precedenti” in vista della festività cristiana della Pasqua.

La mostra di Saltini Gratia Plena – che in latino significa “piena di grazia”, un verso di una preghiera cattolica – è stata inaugurata al museo diocesano presso la chiesa di Sant’Ignazio il 2 marzo.

Ma i dipinti hanno suscitato proteste e 30.000 persone hanno firmato una petizione che lo accusava di blasfemia, affermando che un quadro mostrava Gesù “impegnato in un atto sessuale osceno”.

Giovedì mattina, un uomo mascherato con vernice spray nera e un coltello è entrato nella mostra con l’obiettivo di danneggiare le opere d’arte, ha dichiarato all’AFP un portavoce della polizia locale.

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L’artista ha affrontato il vandalo mentre cercava di tagliare uno dei dipinti ed è stato “leggermente ferito”. In seguito si è fatto curare in ospedale.

L’aggressore è riuscito a fuggire, ma la polizia ritiene che la ferita sia stata inferta accidentalmente, senza che l’autore si rendesse conto di chi fosse Saltini.

La diocesi ha ringraziato la polizia per il suo “tempestivo intervento” e ha offerto la sua piena collaborazione per qualsiasi indagine.

La diocesi aveva precedentemente respinto le accuse di blasfemia, salutando le opere di Saltini come un raro esempio di “vera arte contemporanea a soggetto religioso”.

I dipinti sono ispirati a soggetti cristiani, tra cui l’Immacolata Concezione della Vergine Maria e la crocifissione di San Pietro.

Ma la petizione ha dichiarato “No alla blasfemia travestita da arte” e ha sollecitato il ritiro delle opere “profondamente irrispettose”, insieme a un’immagine sfocata di un dipinto che mostra un uomo chino sulla metà inferiore di un Gesù nudo.

Gli organizzatori della petizione, il gruppo anti-aborto Pro Vita, hanno offerto la loro “piena solidarietà” a Saltini dopo quello che hanno definito un “attacco folle e ingiustificabile”.

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Le preoccupazioni per il suo lavoro “non possono in alcun modo giustificare alcun tipo di violenza personale”, ha dichiarato il presidente di Pro Vita Antonio Brandi in un comunicato.

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