Qualche anno fa mi sono ritrovato ad affrontare una situazione insolita: aiutare mio figlio a scegliere una squadra di calcio da tifare.
Per me, cresciuto in un contesto dove la squadra si eredita per tradizione familiare o luogo di nascita, è stato un percorso surreale, ma sorprendentemente divertente. Abbiamo valutato diverse opzioni, analizzato i pro e i contro, e incredibilmente siamo arrivati alla conclusione che il Tottenham Hotspur fosse la scelta giusta.
Dopotutto, aveva un nuovo stadio che sembrava un’opera d’arte, un allenatore di alto livello e un potenziale che sembrava sul punto di esplodere. Inoltre, essendo una squadra di Londra, avremmo avuto l’opportunità di vederli dal vivo con facilità.
Ma quando finalmente mio figlio si è seduto per guardare una partita degli Spurs, dopo aver osservato attentamente e riflettuto, ha preso una decisione che ha spiazzato tutti: avrebbe tifato per il Barcellona.
Oh!
Lo ammetto, un po’ ci sono rimasto male, soprattutto perché non era una squadra inglese. E, dato che lo Sheffield United difficilmente entrerà mai nelle competizioni europee, addio a una possibile rivalità padre-figlio.
Ma si sa, i consigli degli amici pesano più di quelli di un genitore, soprattutto su questioni di cuore come il calcio.
E allora, perché raccontare tutto questo? Perché, nonostante quel “tradimento”, ho sviluppato un’affezione per il Tottenham. Anzi, quando i Blades non giocano in Premier League, mi ritrovo a fare il tifo per gli Spurs. E, nonostante le sue imperfezioni, Ange Postecoglou è diventato il mio allenatore preferito della Premier. È autentico, appassionato e ha quell’approccio “vecchia scuola” che ti fa pensare ai bei tempi andati.
E proprio per questo non posso ignorare la situazione disastrosa in cui versa il club.
Quella del Tottenham è una stagione da incubo. Una vittoria nelle ultime nove partite di Premier League, dodici sconfitte su ventidue incontri: numeri che farebbero rabbrividire anche il più ottimista dei tifosi.
Però bisogna essere onesti: Postecoglou ha affrontato una crisi di infortuni senza precedenti. Contro l’Hoffenheim aveva solo 14 giocatori di prima squadra disponibili e la panchina sembrava un raduno di giovani promesse e riserve di emergenza.
Ma nemmeno questo giustifica le pessime prestazioni in campionato. Il Bournemouth, ad esempio, ha battuto il Newcastle 4-1 nonostante avesse nove giocatori chiave fuori. Se il piano di gioco funziona, si possono superare anche gli ostacoli più grandi.
E qui emerge il problema principale di Ange: la sua inflessibilità tattica. Anche quando è costretto a schierare una squadra improvvisata, insiste con il pressing alto e la difesa avanzata, concedendo agli avversari spazi infiniti per sfruttare le debolezze.
Non sorprende che il Tottenham sia stato soprannominato “Dr Tottenham”: la squadra ideale per risollevare qualsiasi avversario in crisi. Lo scorso weekend, ad esempio, hanno trasformato l’Everton, solitamente in difficoltà, in una squadra da Champions League.
Eppure, non tutto è perduto. Ci sono ancora le coppe. Gli Spurs hanno un vantaggio di 1-0 nella semifinale di League Cup contro il Liverpool, sono al quarto turno della FA Cup e, dopo la vittoria sull’Hoffenheim, sono tra i favoriti per l’Europa League.
“Se Ange riuscisse a conquistare una coppa, i tifosi perdonerebbero il disastro in campionato”.
Postecoglou lo aveva promesso: “Vinco sempre un trofeo nella mia seconda stagione con una squadra”. In molti l’hanno presa come una battuta, soprattutto guardando l’incoerenza di questa squadra capace di perdere in casa contro l’Ipswich Town e poi vincere 4-0 in trasferta.
Ma la verità è che, nonostante tutto, Ange è riuscito a mantenere il Tottenham in corsa su tutti i fronti. E ora, con il ritorno dei titolari, la squadra potrebbe ritrovare solidità e fiducia proprio nel momento decisivo della stagione.
Per quanto mi riguarda, penso che licenziare Postecoglou sarebbe un grave errore. È un allenatore esperto, con una visione chiara e la capacità di ammettere i propri errori. Certo, la sua ostinazione tattica può essere frustrante, ma non è un ostacolo insormontabile.
Se il club deciderà di sostenerlo, dargli il tempo e le risorse necessarie, il Tottenham potrebbe raccogliere i frutti di questo investimento.
Dopotutto, Postecoglou aveva promesso una coppa nella sua seconda stagione… semplicemente non aveva specificato che sarebbe arrivata accompagnata da una retrocessione.
Foto: Paul Ellis/AFP