Uomo arrestato in retata antidroga a Marsa

Un uomo, presunto possessore di droga scoperto durante una retata a Marsa mercoledì, è stato messo in custodia cautelare quando è comparso davanti al giudice nel giorno del suo compleanno, giovedì

John Junior Pace, che ha compiuto 28 anni giovedì, si è dichiarato non colpevole per il procacciamento illegale di una nuova droga sintetica e per il possesso in circostanze che denotano che la droga non era destinata esclusivamente al suo uso personale. I reati sono stati ulteriormente aggravati dal fatto che i presunti reati sono avvenuti a meno di 100 metri da un luogo frequentato da giovani.

È stato anche accusato di recidiva e di aver violato due precedenti decreti di libertà provvisoria.

Si è dichiarato non colpevole.

Il suo arresto ha fatto seguito a un’irruzione della polizia a seguito di informazioni anonime su attività sospette legate alla droga nella zona di Sqaq il-Ġerrejja a Marsa.

La polizia ha messo sotto sorveglianza il luogo e ha osservato che una terza persona lo visitava regolarmente.

Mercoledì, intorno alle 14.30, la polizia è entrata in azione con un mandato di perquisizione e arresto emesso da un magistrato.

All’interno di una particolare stalla hanno trovato Pace, insieme alla sua fidanzata – minorenne e fortemente incinta – e all’altro uomo che vi si recava regolarmente.

La polizia ha concentrato le ricerche sotto un tappeto di fronte alla stalla e una scatola che copriva il contatore dell’acqua.

In precedenza avevano visto l’altro uomo prendere “qualcosa” da questi due punti.

La ricerca ha dato esito positivo.

La polizia ha trovato sacchetti di cannabis sintetica, piccole bustine usate per smistare la droga, bilance e circa 2.000 euro in contanti.

Sia Pace che l’altro uomo sono stati arrestati.

Ma solo Pace è stato citato in giudizio giovedì, mentre alla corte è stato detto che l’altro uomo stava subendo un intervento chirurgico.

Le indagini proseguono e potrebbero essere formulate altre accuse.

La corte, presieduta dal magistrato Yana Micallef Stafrace, ha accolto la richiesta dell’accusa di vietare il nome della fidanzata dell’imputato – che era presente in aula – in quanto minorenne.

Anche il nome dell’altro uomo è stato vietato a causa delle indagini in corso.

Pace, idraulico ed elettricista, ha chiesto la libertà provvisoria.

L’ispettore della procura Elisia Scicluna si è opposta, sottolineando che Pace viveva all’indirizzo dell’altro uomo a Gżira.

Aveva già ottenuto due libertà provvisorie, l’ultima delle quali il 25 ottobre.

Il suo avvocato, Nicholas Mifsud, ha sostenuto che l’imputato viveva con i nonni e aveva un lavoro.

Per quanto riguarda gli altri casi giudiziari, riguardano la sua fidanzata quando la coppia ha attraversato un periodo difficile.

Nel frattempo lei lo aveva perdonato e lo aveva dichiarato davanti all’altro tribunale.

Tuttavia, dopo aver ascoltato le osservazioni, il magistrato ha respinto la richiesta di libertà su cauzione.

Gli ispettori Mark Cremona, Elisia Scicluna e Sarah Kathleen Zerafa hanno svolto l’azione penale. Gli avvocati Mario Mifsud e Nicholas Mifsud erano i difensori.