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Steward Health Care presenta istanza di fallimento negli Stati Uniti

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Steward Health Care ha presentato istanza di fallimento presso un tribunale statunitense. Foto d’archivio: Matteo Mirabelli

Steward Health Care, il gigante statunitense della sanità, coinvolto nella privatizzazione “fraudolenta” di tre ospedali pubblici di Malta, ha presentato istanza di fallimento, come ha annunciato lunedì la società.

In un comunicato, l’azienda ha affermato che “ha avviato un processo di risanamento in tribunale attraverso la presentazione di istanze volontarie di risarcimento” in un tribunale del Texas.

L’amministratore delegato di Steward Health Care, Ralph de la Torre, ha dichiarato che un “fattore primario” nella decisione di presentare istanza di fallimento è stato il fatto che “Steward Health Care si trova ad affrontare le sfide create dall’insufficienza dei rimborsi da parte degli enti pubblici, a seguito della diminuzione dei tassi di rimborso”.

“L’istanza di risanamento ai sensi del Capitolo 11 è nell’interesse dei nostri pazienti, dei medici, dei dipendenti e della comunità in questo momento”, ha dichiarato.

Steward Health Care gestisce attualmente oltre 30 ospedali in tutti gli Stati Uniti, ma negli ultimi anni si è trovata sempre più in difficoltà a causa dell’accumularsi dei debiti.

Un’acquisizione “fraudolenta”, culminata in un’inchiesta giudiziaria

Steward Health Care è diventato un nome noto a Malta all’inizio del 2018, quando ha rilevato la licenza che aveva assegnato il St Luke’s Hospital, il Karin Grech Hospital e il Gozo General Hospital a Vitals Global Healthcare.

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La concessione è stata annullata dai tribunali di Malta lo scorso anno, per sospetta frode. La decisione di annullare la concessione è stata confermata in appello, e i tribunali hanno riscontrato una “collusione tra Steward Health Care e alti funzionari del governo e le sue agenzie”.

Da allora Steward Health Care e il governo maltese sono impegnati in una procedura di compromesso.

La settimana scorsa la saga ha preso una nuova piega, con la notizia del completamento di un’inchiesta giudiziaria sul ruolo di Joseph Muscat e di altri funzionari pubblici nell’affare.

Le indagini portano cattive notizie per molti dei volti più in vista della questione. Martedì Muscat ha dichiarato che si aspetta di essere incriminato, mentre per altri, tra cui il ministro dei Fondi UE Chris Fearne e il governatore della Banca centrale Edward Scicluna, si prevedono accuse minori.

Muscat, che da tempo si batte per far rimuovere dal caso il magistrato inquirente Gabriella Vella, ha descritto il processo come una “vendetta” personale. Nel frattempo, Fearne ha ribadito di non aver mai violato alcuna legge o etica ministeriale.

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