La Public Broadcasting Services (PBS) si ritrova nell’occhio del ciclone dopo una sentenza esplosiva della Broadcasting Authority (BA), che ha inflitto una multa salatissima di ben €9.320 per aver trasmesso due spot sul bilancio 2025 senza l’autorizzazione necessaria. Un’accusa che scuote profondamente l’emittente e getta benzina sul fuoco delle polemiche politiche.
Il caso ha preso il via grazie a una denuncia del Partito Nazionalista (PN), che ha puntato il dito contro gli spot mandati in onda il 31 ottobre e il 4 novembre. Secondo il PN, questi spot veicolavano “slogan politici”
e rappresentavano una chiara violazione delle leggi sulla trasmissione televisiva. La vicenda è rapidamente finita in tribunale, sollevando questioni spinose sul ruolo di PBS come emittente pubblica.
Eppure, PBS non ha fatto nulla per difendersi. La BA ha sottolineato che l’emittente non si è nemmeno presentata per contestare le accuse, dimostrando un atteggiamento che ha lasciato tutti sbalorditi. Di conseguenza, la richiesta di rinvio della decisione avanzata da PBS è stata respinta senza esitazioni. L’Autorità ha stabilito che le violazioni erano palesi, infliggendo una doppia sanzione di €4.660 per ciascuno degli spot incriminati.
Ma non è tutto: come parte della sanzione, PBS è stata costretta a rendere pubblico il verdetto durante il notiziario serale delle 20 di venerdì, un evento senza precedenti che espone l’emittente a un’umiliazione pubblica.
Non ha tardato ad arrivare la dura replica politica. Claudette Buttigieg, sottosegretario ombra per la radiodiffusione pubblica, ha puntato il dito direttamente contro il governo. “Per colpa della sua debolezza, il Primo Ministro Robert Abela sta costringendo PBS a infrangere la legge, trasmettendo pubblicità illegali”, ha dichiarato senza mezzi termini. “Dopo aver sfidato persino l’ordine del tribunale, PBS ha continuato a mandare in onda spot politici, portando la Broadcasting Authority a intervenire nuovamente. PBS ha violato questa direttiva almeno due volte ed è stata riconosciuta colpevole”.
La Buttigieg ha concluso lanciando un avvertimento: il PN non rimarrà a guardare e continuerà a combattere contro l’uso smodato e politico di un’emittente che dovrebbe essere al servizio di tutti i cittadini, non una seconda voce del governo.
Foto: Matthew Mirabelli