Una trasformazione ambiziosa e controversa potrebbe presto cambiare il volto del complesso scolastico libico a Ta’ Giorni. Nei piani c’è la costruzione di una moschea a due piani, completa di minareto, e un moderno blocco residenziale di cinque piani con 40 appartamenti e 42 posti auto. Non mancano però le polemiche: il progetto residenziale prevede l’estirpazione di storici alberi di carrubo, una scelta che rischia di accendere le proteste degli ambientalisti.
Questi progetti, presentati dal Libyan Higher Vocational Institute, puntano a sfruttare al massimo il terreno acquistato dal governo libico nel 1976, durante un periodo di grande amicizia tra Malta e Libia. Fino a pochi anni fa, solo gli studenti libici potevano frequentare la scuola, ma un emendamento ha successivamente aperto le porte anche agli studenti internazionali.
La comunità musulmana maltese, da tempo, reclama una seconda moschea costruita su misura per le loro esigenze religiose. Attualmente, l’unico edificio di questo tipo si trova a Paola, troppo distante e insufficiente per la crescente comunità.
Non è la prima volta che la costruzione di una nuova moschea incontra difficoltà: nel 2022, il progetto per una moschea a Ħal Farruġ, sobborgo di Luqa, aveva suscitato forti critiche. Si parlava di “grave inquinamento atmosferico” causato dal traffico aggiuntivo, motivo che ha portato alla sospensione del piano. Il sindaco di Luqa, John Schembri, ha spiegato che “la sospensione è dovuta alla necessità di verifiche pendenti sul titolo di proprietà del terreno
“.
Foto: Google Maps