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Malta

Malta in allarme: sindache dimezzate, la parità è a rischio

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Con le elezioni dei consigli comunali del 2023 ormai concluse, Malta ha visto crollare la presenza femminile al vertice: solo sei sindache rispetto alle undici del 2019. Nonostante un lieve aumento delle consigliere, solo sei su 68 comuni maltesi sono ora guidati da donne.

A Birkirkara, Desirei Grech è stata nominata sindaca ad interim dopo uno stallo controverso. Anche Għargħur, Santa Luċija, Xewkija, Żejtun e Żurrieq avranno una donna al comando.

Molte delle ex sindache hanno lasciato il loro incarico per puntare più in alto. Alison Zerafa Civelli, ex sindaca di Bormla, ora serve come segretaria parlamentare dopo essersi candidata con successo alle elezioni generali del 2022. Davina Sammut Hili di Floriana e Romilda Baldacchino Zarb di Mosta hanno seguito un percorso simile. Maria Sara Vella Gafá, ex sindaca di Gudja, ha tentato senza successo un seggio al Parlamento Europeo.

Naxxar ha visto la sindaca Anne Marie Muscat Fenech Adami ritirarsi dalla politica per concentrarsi sulla famiglia, dopo essere stata nominata ambasciatrice non residente in Bulgaria.

Sei comuni precedentemente guidati da donne ora hanno sindaci uomini, con Xewkija come unica eccezione: Simona Refalo, figlia del ministro dell’agricoltura Anton, è stata nominata nuova sindaca.

Il numero complessivo di consigliere è aumentato di 14 rispetto al 2019, con 132 donne elette. Għargħur si distingue con quattro donne su cinque consiglieri, mentre città come Dingli, Għajnsielem, Luqa, Mtarfa, Pietà e San Lawrenz hanno consigli completamente maschili.

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Birkirkara, Sliema e Mosta hanno tutte perso una consigliera rispetto a cinque anni fa, mentre St Paul’s Bay e Marsascala hanno visto un aumento significativo delle loro consigliere.

La parità di genere nella politica maltese rimane un problema. Secondo l’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere del 2023, Malta ha una delle più basse rappresentanze femminili nelle decisioni politiche.

Un meccanismo di quota di genere controverso, entrato in vigore nelle elezioni generali del 2022, ha portato all’elezione di nuove deputate, ma rimane oggetto di critiche.

Foto: Matthew Mirabelli