L’istruzione crolla: insegnanti in fuga, il governo tace

Il Partito Nazionale lancia l’allarme: il mondo dell’istruzione sta affondando! Ogni anno, sempre più insegnanti scelgono di abbandonare le loro cattedre, lasciando vuote le aule e mettendo in ginocchio il futuro dei nostri giovani. È un’emorragia di talenti che sembra inarrestabile, e il governo? Assiste in silenzio mentre i migliori insegnanti se ne vanno.

In un comunicato dai toni forti, il PN ha espresso “seria preoccupazione”  per il crescente numero di docenti che hanno rassegnato le dimissioni nell’ultimo anno scolastico. Ma non finisce qui: il partito chiede un’indagine immediata per capire quali siano le vere ragioni che stanno spingendo così tanti professionisti a voltare le spalle al sistema educativo pubblico.

I numeri parlano chiaro: secondo quanto rivelato dal Ministro dell’Istruzione Clifton Grima, ben 124 insegnanti delle scuole statali hanno lasciato il loro posto tra il 2023 e il 2024. E solo 26 di loro hanno deciso di rimanere nel settore, spostandosi però nelle scuole private o parrocchiali. Una fuga senza precedenti , che mette a nudo un sistema scolastico in crisi.

Nonostante l’assunzione di 74 insegnanti qualificati nelle scuole secondarie statali e 43 nelle scuole primarie, il governo ha ammesso di aver assunto un totale di 217 nuovi insegnanti, un numero che include però ancora troppi supplenti, segno evidente di una mancanza di docenti specializzati.

Il ministro ombra dell’istruzione, Justin Schembri, ha dichiarato senza mezzi termini: “È chiaro che, nonostante la crescente necessità di insegnanti qualificati a tutti i livelli, e nonostante il fatto che ogni anno nuovi laureati entrino nel settore, il governo non riesce a trattenere un numero significativo di insegnanti che si dimettono anno dopo anno.” E conclude con un monito inquietante: “Questo è un dato preoccupante, poiché il settore dell’istruzione non può continuare a perdere professionisti anno dopo anno per colpa di dimissioni continue.”

Foto: Matthew Mirabelli

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