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Malta

L’anno scorso l’ARMS ha guadagnato oltre 21 milioni di euro con i canoni dei contatori elettrici residenziali

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L’aumento è attribuibile soprattutto all’incremento del numero di unità abitative. Foto: Chris Sant Fournier, Matthew Mirabelli

Le entrate dell’ARMS derivanti dall’affitto e dall’installazione dei contatori dell’elettricità e dell’acqua sono in costante aumento, come dimostrano i dati pubblicati in Parlamento.

La società di fatturazione dei servizi pubblici ha incassato 18,5 milioni di euro da tali affitti nel 2019, 19,2 milioni di euro nel 2020, 19,9 milioni di euro nel 2021, 20,6 milioni di euro nel 2022 e 21,1 milioni di euro l’anno scorso – e questo solo per l’affitto dei contatori dell’elettricità nelle case.

I contatori dell’acqua nelle case hanno fruttato altri 14,4 milioni di euro nel 2019, 14,8 milioni nel 2020, 15,1 milioni nel 2021, 15,6 milioni nel 2022 e 15,8 milioni nel 2023.

Il Ministro dell’Energia Miriam Dalli ha fornito le cifre questa settimana in risposta a diverse interrogazioni parlamentari del deputato del PN Jerome Caruana Cilia.

L’aumento annuale è principalmente attribuibile all’aumento del numero di unità abitative, in quanto un numero maggiore di case e lotti di terreno più vecchi vengono trasformati in condomini.

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Ciò è stato confermato in una PQ separata presentata dallo stesso deputato PN, in cui ha chiesto a Dalli quanti contatori sono stati installati negli edifici residenziali e non residenziali ogni anno dal 2019.

Nel 2019 sono stati installati più di 9.000 contatori elettrici, altri 9.000 nel 2020, più di 10.000 nel 2021 e nel 2022 e quasi 9.200 lo scorso anno.

Nel frattempo, dal 2019 sono stati installati ogni anno tra i 7.100 e i 7.900 nuovi contatori dell’acqua nelle abitazioni.

In media, le sole installazioni di contatori elettrici hanno fruttato ad ARMS 3,3 milioni di euro all’anno, mentre le installazioni di contatori dell’acqua hanno fruttato all’azienda 2,4 milioni di euro all’anno, secondo i dati presentati da Dalli.

L’ARMS ha inoltre incassato tra i 10 e gli 11 milioni di euro all’anno dall’affitto dei contatori elettrici negli edifici non residenziali e circa 4,6 milioni di euro all’anno dall’affitto dei contatori dell’acqua negli stessi edifici.

L’ARMS fa pagare alle famiglie 65 euro all’anno per i contatori elettrici monofase e 195 euro all’anno per quelli trifase. I contatori dell’acqua costano alle famiglie 59 euro all’anno. L’azienda ricava anche un reddito aggiuntivo da coloro che hanno un contatore per i veicoli elettrici nelle loro case.

I costi di servizio per le unità non residenziali sono più elevati: vanno da 120 a 360 euro all’anno per i contatori dell’elettricità e costano 130 euro all’anno per l’acqua.

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