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Il tribunale autorizza l’estrazione di dati dal portatile di Silvio Grixti, ma impone delle garanzie

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Silvio Grixti a La Valletta prima di una precedente udienza. Foto: Jonathan Borg

Un tribunale ha accolto la richiesta di estrazione completa dei dati dal computer portatile dell’ex deputato Silvio Grixti, ma ha imposto delle garanzie all’esperto, tra cui la ripresa del processo “dall’inizio alla fine”.

Tali garanzie sono state espresse in un decreto consegnato in pubblica udienza martedì, rispondendo chiaramente a varie preoccupazioni segnalate dagli avvocati di Grixti che si opponevano a tale estrazione richiesta dall’accusa.

“Che ne è dei dati di terzi, compresi i pazienti e i familiari, che non hanno nulla a che fare con questo caso?”, ha argomentato l’avvocato Franco Debono, sottolineando che la legge maltese sul trattamento dei dati “lascia molto a desiderare”.

L’udienza di martedì è stata dedicata alle dichiarazioni su questo tema e il magistrato Rachel Montebello ha accolto la richiesta dell’accusa, imponendo però all’esperto del tribunale di garantire la trasparenza dell’intero processo.

Grixti, insieme a Roger Agius, Emmanuel Spagnol, Dustin Caruana e Luke Saliba, si dichiara non colpevole di essere stato coinvolto in un racket su larga scala di prestazioni di invalidità.

Il medico di famiglia di Zejtun avrebbe svolto un ruolo centrale fornendo ai richiedenti falsi certificati medici da presentare a una commissione medica per ottenere l’assegno di invalidità grave.

Si ritiene che gli altri quattro co-accusati abbiano agito come agenti o intermediari, rastrellando i pagamenti dai beneficiari.

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La richiesta dell’accusa di estrarre tutti i dati dal portatile di Grixti significava che nelle mani dell’esperto sarebbe finito materiale sensibile relativo a terzi totalmente estranei, ha sostenuto Debono.

La legge maltese non sembra avere nulla di simile al Forensic Science Regulator Act del Regno Unito e la difesa ha sollevato anche problemi di protezione dei dati.

Tali questioni erano adeguatamente trattate nelle giurisdizioni straniere ed erano cruciali soprattutto quando i dati riguardavano “informazioni personali intime divulgate nei rapporti medico-paziente”.

Le testimonianze precedenti indicavano che, dopo essere stato sequestrato dalla sua clinica di Ghaxaq, il portatile era stato messo in una busta. Successivamente è finito in qualche modo in una busta per le prove.

Il passaggio dalla busta alla borsa delle prove non era stato finora spiegato dai precedenti testimoni dell’accusa.

L’avvocato dell’AG Abigail Caruana Vella ha ribattuto che i dati del portatile erano già stati estratti dagli agenti della criminalità informatica ed erano già presenti negli archivi del caso.

“Perché allora non è stata sollevata alcuna obiezione?”, ha chiesto l’avvocato, spiegando inoltre che altri avvocati della difesa avevano lasciato intendere che non era stata richiesta alcuna inchiesta giudiziaria per indagare sul racket dei benefici sociali.

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Dopo aver ascoltato le osservazioni, il magistrato Montebello ha accolto la richiesta, dicendo che sarebbe stato nominato un esperto per effettuare l’estrazione completa dei dati.

La funzione del tribunale in questa fase era quella di raccogliere tutti i dati e poiché i dati in questione erano materiali e rilevanti, il tribunale aveva il dovere di raccoglierli e conservarli.

Poiché l’estrazione richiedeva competenze tecniche, era necessaria l’assistenza di un esperto.

Tuttavia, l’accusa avrebbe dovuto indicare in una fase successiva quali dati fossero rilevanti per il caso di Grixti, in modo che un’estrazione parziale potesse essere esibita come prova.

Nel frattempo, il tribunale ha vietato alle parti e ai loro avvocati di condividere i dati già esibiti dai testimoni del crimine informatico, a meno che il tribunale non disponga diversamente.

Inoltre, il perito del tribunale doveva indicare quali misure erano state adottate per garantire che i dati non fossero in alcun modo contaminati e non fossero accessibili a terzi.

Per questo motivo l’esperto doveva registrare il processo di estrazione “dall’inizio alla fine” con mezzi digitali, in modo da rispondere alle preoccupazioni della difesa.

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Il tribunale ha infine stabilito che le prove prima facie erano sufficienti per consentire a tutti i co-accusati di affrontare il processo.

Il caso continua.

Gli avvocati dell’AG Abigail Caruana Vella e Charmaine Abdilla stanno portando avanti l’accusa, insieme agli ispettori Wayne R Borg, Andy Rotin e Shaun Friggieri. Gli avvocati Franco Debono e Arthur Azzopardi sono i consulenti di Grixti, mentre l’avvocato Jason Azzopardi è il consulente di Agius. Gli avvocati Michael Sciriha e Roberto Spiteri sono consulenti di Caruana e Spagnol, mentre gli avvocati Jose Herrera e Matthew Xuereb sono consulenti di Saliba. L’avvocato Anita Giordmaina è comparsa come parte civile per il dipartimento della Sicurezza sociale.