Il presidente della Camera dovrebbe insistere affinché le interrogazioni parlamentari ricevano una risposta adeguata: Repubblika

I ministri dovrebbero rispondere in modo esauriente alle interrogazioni parlamentari, ha dichiarato Repubblika.

Il gruppo per lo Stato di diritto Repubblika ha espresso preoccupazione per l’inazione del Presidente della Camera nel modo in cui i ministri rispondono alle interrogazioni parlamentari.

“L’inazione del Presidente della Camera quando i ministri non rispondono alle interrogazioni parlamentari è una minaccia per la democrazia”, ha dichiarato l’ONG

“In una democrazia parlamentare, il governo deve rendere conto delle sue azioni in Parlamento. Pertanto, la posizione del Presidente della Camera non ha senso e continua a consentire un comportamento offensivo da parte di un governo che non rende conto delle proprie azioni”, ha dichiarato l’ONG.

Il Presidente della Camera Anglu Farrugia ha ripetutamente affermato che gli Ordini Permanenti non gli consentono di stabilire il modo in cui i ministri rispondono alle interrogazioni. A molte interrogazioni vengono date risposte sommarie come “La risposta sarà data in un’altra seduta” o “Le informazioni sono ancora in fase di compilazione” Martedì il Ministro delle Infrastrutture Chris Bonett ha parlato di quattro progetti di opere stradali, nonostante gli fossero state chieste informazioni molto specifiche sulle opere finanziate con fondi pubblici, compresi i costi.

In ogni caso, il ministro ha risposto che ognuno di questi progetti fa parte del piano del governo di investire 700 milioni di euro in sette anni per migliorare le infrastrutture stradali. Infrastructure Malta, ha detto, continua a realizzare un progetto dopo l’altro per preparare Malta al futuro; progetti che i governi precedenti al 2013 non avevano la volontà o la visione di realizzare”.

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Repubblika ha detto che il Primo Ministro dovrebbe garantire che i suoi ministri forniscano le informazioni richieste dai parlamentari e che il Presidente della Camera dovrebbe fermare l’arroganza dei ministri che pensano di non dover rendere conto delle loro azioni.