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Malta

Dalla Corte d’Appello: “My Way or the Highway”

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“Non si poteva semplicemente procedere con i lavori sulla propria proprietà quando altri avevano il diritto di accesso.”

Nel 1982, la rock band americana Y&T ha lanciato l’album “Black Tiger”.

Il loro singolo “My Way or the Highway” è stato un successo. Il nome di questa canzone deriva da una frase molto comune nella lingua inglese, che significa che chi parla sta affermando che o l’interlocutore accetta le politiche dell’oratore o, in alternativa, l’interlocutore deve andarsene. Non è permessa alcuna divergenza di opinione rispetto a quella dell’oratore.

Se questo fosse stato il caso solo nel linguaggio comune e assente dalla vita quotidiana, il Codice Penale non avrebbe dichiarato, dal 10 giugno 1854, che l’esercizio arbitrario di diritti apparenti è un crimine.

Il 4 settembre 2023, la Corte d’Appello Penale, presieduta dalla Giustizia Consuelo Scerri Herrera, ha emesso una sentenza nel caso con numero di appello 522/2019.

Rintracciando le origini di questo reato all’articolo 168 delle leggi esistenti sotto il Regno delle Due Sicilie [1819] , la Corte d’Appello Penale ha ribadito nuovamente gli insegnamenti corretti del Professor Sir Anthony Mamo, secondo cui questo reato è stato incluso nella categoria “dei reati contro l’amministrazione della giustizia e altre amministrazioni pubbliche”. La Giustizia Scerri Herrera, citando il Professor Mamo, ha ribadito che:

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“Questi reati attaccano lo Stato, ma in modo indiretto, in quanto, senza essere mossi da motivi ostili al Governo, derivano da altre cause, spesso di carattere privato, e colpiscono quelle istituzioni sociali su e per mezzo delle quali il meccanismo del Governo si basa e si muove: quelle istituzioni, cioè, che forniscono i mezzi per garantire a ogni membro della comunità l’integrità dei suoi diritti e i benefici che derivano dallo stato della società civile.”

Facendo riferimento alla giurisprudenza sviluppata dai tribunali in relazione a questo reato, è indubbiamente dichiarato che questo crimine è rivolto contro l’amministrazione pubblica, poiché un individuo privato, pur violando la legge, avrebbe utilizzato i poteri conferiti dalla legge alle autorità contro un altro individuo privato. Lo scopo dell’articolo 85 del Codice Penale è quello di proteggere la proprietà, sia mobile che immobile, da un atto unilaterale di usurpazione da parte di un terzo che porterebbe alla privazione dell’uso legittimo, del godimento e della proprietà di detto bene, senza ricorrere a procedimenti legali.

Pertanto, la ragione per cui questo crimine è stato incluso nella categoria dei reati contro l’amministrazione pubblica. È per questo motivo che i tribunali di giustizia penale agiscono rapidamente per ripristinare la legalità nei casi in cui un individuo privato si è assunto il compito di fare ciò che dovrebbe e può essere fatto solo a seguito di un processo giudiziario e di una decisione.

L’autore delinea un caso specifico in cui l’appellante aveva chiaramente condotto lavori di scavo in un vicolo utilizzato non solo da lui ma anche da altre persone. La Corte d’Appello Penale non ha indagato [giustamente] su chi fosse effettivamente il proprietario di questo vicolo, poiché questa è chiaramente e indubbiamente di competenza del tribunale civile. Tuttavia, dalle prove a disposizione è emerso oltre ogni ragionevole dubbio che il querelante faceva un uso regolare del suddetto vicolo per accedere alla sua proprietà.

È emerso anche che in un certo momento l’appellante aveva installato un cancello all’inizio del vicolo contestato, senza il permesso del querelante. Tuttavia, lo stesso querelante aveva comunque accesso al vicolo in questione, poiché il cancello non era mai stato chiuso a chiave.

L’appellante, però, non si è limitato a questa azione. A seguito dei lavori intrapresi, il querelante si è ora trovato esposto a gravi rischi quando ha cercato di utilizzare il vicolo. Il vicolo aveva ora diversi livelli stradali, impedendo al querelante di accedervi con la sua motocicletta come faceva in precedenza.

Per complicare ulteriormente le cose, l’appellante, mentre testimoniava davanti al Primo Tribunale, ha dichiarato senza vergogna sotto giuramento che non gli importava [ma jimpurtaħx] delle accuse a lui rivolte, poiché i lavori da lui effettuati erano stati eseguiti sulla sua proprietà, pur sapendo benissimo che il querelante aveva il diritto di accesso a detto vicolo.

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Gli atti compiuti dall’appellante hanno cambiato lo status quo [non la band rock britannica del 1962] che esisteva tra le parti. Indipendentemente dal fatto che l’appellante avesse ragione secondo il diritto civile, non poteva fare ciò che ha fatto. Se l’appellante avesse voluto contestare lo status quo, avrebbe dovuto rivolgersi ai tribunali civili.

La Corted’AppelloPenale , sulla base di quanto sopra e avendo identificato che tutte le prove raccolte davanti al Tribunale di Magistrato (Gozo) come Corte di Giustizia Penale, ha respinto l’appello presentato e ha confermato integralmente la sanzione inflitta dal primo tribunale, che prevedeva una multa di €500 per l’appellante e l’applicazione dell’articolo 377 del Codice Penale, ha altresì obbligato l’appellante a ripristinare la situazione e il vicolo come era prima dei lavori di scavo entro sette giorni, nonché ha ordinato l’imposizione di una multa giornaliera di €10 fino a quando tutti i lavori non fossero stati eseguiti e il vicolo fosse tornato nella stessa condizione in cui si trovava prima della segnalazione.

Le multe giornaliere significano multe giornaliere – compresi sabato, domenica e giorni festivi. La mancata pagamento delle multe porta all’effettiva detenzione. Con la speranza che al momento della stesura dell’articolo i lavori ordinati siano stati eseguiti, altrimenti la Corte d’Appello Penale potrebbe davvero affermare, è a modo mio o la strada principale.

Il dottor Arthur Azzopardi è il Managing Partner di Azzopardi, Borg & Associates.