Alex Agius Saliba lancia una sfida storica contro i giganti dei social media: infinite ore di scrolling, algoritmi nascosti e contenuti irresistibili che tengono milioni di utenti incollati allo schermo potrebbero presto diventare il bersaglio di una nuova legge europea. Il deputato laburista, infatti, sta portando avanti una proposta rivoluzionaria presso la commissione per il mercato interno del Parlamento Europeo per vietare queste funzionalità progettate per creare dipendenza, come l’infinito scorrimento di contenuti su Instagram, TikTok e YouTube.
“L’idea è che lo scrolling infinito diventi un design proibito,”
dichiara deciso Agius Saliba, che punta a frenare una volta per tutte queste caratteristiche pensate appositamente per catturare l’attenzione degli utenti. Se la sua iniziativa dovesse ricevere il sostegno necessario, sarà compito della commissione esercitare pressioni sulla Commissione Europea, l’unica autorità con il potere di dare il via al processo legislativo.
“Passare ore a guardare contenuti suggeriti di continuo è uno dei problemi più grandi, specialmente per i bambini,”
ha avvertito il deputato, sottolineando i pericoli di un mondo online senza limiti.
La proposta non si ferma qui: mira anche a portare alla luce i segreti degli algoritmi che decidono cosa vediamo sui social. “Riguardo ai cosiddetti ‘dark pattern’, non abbiamo accesso agli algoritmi che influenzano ciò che vediamo,”
ha dichiarato, evidenziando come il controllo di questi strumenti sia ancora un terreno oscuro e inaccessibile agli utenti.
A confermare la pericolosità di questi sistemi, lo scorso dicembre il Parlamento Europeo ha approvato un rapporto che denuncia la natura potenzialmente dannosa dei giochi online, dei social media e dei servizi di streaming, tutti strumenti che sfruttano le vulnerabilità umane per catturare l’attenzione e monetizzare i dati.
“Ora, nella commissione per il mercato interno, stiamo spingendo una proposta per riprendere un po’ di controllo su queste piattaforme, che mirano a massimizzare il numero di ore che passiamo su di esse,” aggiunge Agius Saliba. Sebbene i social siano una risorsa fondamentale per comunicare e promuovere prodotti, il deputato è convinto che si debba “controllare il modello di business di queste piattaforme,” orientato verso contenuti sempre più sensazionalistici e accattivanti, pericolosamente irresistibili.
Agius Saliba, che siede nella commissione per il mercato interno del Parlamento, ha inoltre annunciato l’intenzione di interrogare Henna Virkkunen, vicepresidente della Commissione Europea per il mercato interno, sull’argomento in una prossima audizione della Commissione. La battaglia, però, va ben oltre i confini dell’Europa. Negli Stati Uniti, il senatore Josh Hawley aveva già proposto nel 2019 una legge per limitare le funzionalità addictive dei social, come lo scrolling infinito e le notifiche incessanti, ma la proposta non è ancora stata approvata dal Congresso. Recentemente, New York ha introdotto una legge che richiede il consenso dei genitori per i minori di 18 anni per utilizzare feed considerati dipendenti, e limita l’invio di notifiche ai giovani tra mezzanotte e le sei del mattino.
Ma perché questa battaglia è tanto urgente? Secondo Agius Saliba, le ore passate sui social stanno causando gravi problemi, soprattutto nei gruppi più vulnerabili come i giovani e i bambini. Gli adolescenti, infatti, trascorrono sempre più tempo immersi nei contenuti dei social anziché dedicarsi ad attività fisiche, volontariato o studio. Le conseguenze? Depressione, autolesionismo e suicidi sono in preoccupante aumento tra i giovani europei, un fenomeno che Agius Saliba ritiene direttamente collegato al funzionamento di queste piattaforme.
Per il deputato, questo è solo l’inizio. Glenn Micallef, commissario maltese nominato con delega ai giovani, si unirà presto alla battaglia, impegnandosi in prima linea nell’avanzamento della legislazione.
Agius Saliba ha condiviso queste riflessioni con il Times of Malta
durante un evento a Floriana, organizzato dall’ufficio del Parlamento Europeo a Malta, CORE Platform e JCI Malta.
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