Robert Abela ha catturato l’attenzione dei leader europei al summit di Budapest, lanciando un messaggio inequivocabile: l’Europa deve agire unita contro la migrazione irregolare. Ha parlato con fermezza, definendo la migrazione un “fenomeno” che non può essere lasciato nelle mani dei trafficanti. “Non spetta a loro decidere chi entra in Europa”
, ha dichiarato con tono deciso.
L’appello di Abela è chiaro: “L’immigrazione irregolare è una sfida comune e possiamo combatterla solo unendo le forze, coinvolgendo i paesi lungo le principali rotte migratorie”
. Ma il premier maltese non si è fermato qui. Ha delineato una strategia articolata che va dalla sensibilizzazione dei migranti sui pericoli del viaggio, all’investimento nei Paesi di origine, come la Libia, per spezzare le catene del traffico umano.
Il summit non ha evitato altre questioni cruciali. Sul tavolo, la sicurezza dell’Europa, con l’ombra dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente, il peso delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, le tensioni nel continente africano e le sfide di un’economia globale sempre più interconnessa. Una vera prova di forza per l’Unione.
Anche Roberta Metsola, Presidente del Parlamento Europeo, ha preso il palco con parole che non sono passate inosservate. “Nessun Paese può gestire questa sfida da solo. L’unico approccio efficace è quello europeo”
, ha sottolineato con forza. Ha insistito sull’urgenza di implementare il Patto europeo su migrazione e asilo prima di discutere qualsiasi nuova strategia.
Non solo migrazione: Metsola ha richiamato l’Europa a una nuova postura geopolitica, più proattiva. “Il tempo del delegare la geopolitica è finito”, ha detto, invocando un’Europa autonoma nelle sue scelte strategiche. “Siamo pronti. Pronti a rispondere alle sfide geopolitiche, a garantire sicurezza e lavoro, a difendere l’ordine internazionale basato sulle regole”
.
Ha lanciato un appello ai leader presenti, esortandoli a non perdere di vista l’obiettivo comune: “Paesi di tutto il mondo guardano a noi per speranza e leadership. Non possiamo deluderli. Dobbiamo agire, e dobbiamo farlo insieme”. Metsola ha concluso con un richiamo all’unità, sottolineando come solo la cooperazione possa rafforzare l’influenza globale dell’Europa.
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