
Biglietto d’auguri per la Prima guerra mondiale colorato a mano, 1915 circa, di Umberto Adinolfi, che mostra una ragazza in costume da bagno “birichino”.
Le cartoline d’auguri devono essere state un grande affare nella Malta dei primi del Novecento, visto che molti editori si sono accaparrati una fetta della torta. Attingerò alle mie collezioni per illustrare le varie tendenze: cartoline espressamente stampate come biglietti d’auguri, cartoline ordinarie sovrastampate con messaggi, cartoline piegate con un’illustrazione di Malta su un lembo e una nota, a volte in rima, su un altro, o cartoline personalizzate, “su misura”, stampate individualmente su ordinazione.
Sia i pesci grossi che i pesci piccoli hanno tentato la fortuna. Raphael Tuck and Sons, il gigante londinese dell’editoria di cartoline in attività dal 1866, fu tra i primi a colpire il mercato maltese (nel 1905) con scene di Malta dai colori sgargianti, che chiamò “oilettes”, molte delle quali sovrastampate o impresse in rosso (e in blu o oro, ma raramente) con auguri generici o messaggi specifici per Natale o Capodanno.
Umberto Adinolfi, un editore italiano stabilitosi a Malta e che in seguito acquisì la cittadinanza britannica, durante la prima guerra mondiale inondò il mercato maltese di veri e propri biglietti d’auguri fotografici, per lo più colorati a mano, in inglese, francese e italiano. Ovviamente si rivolgeva al considerevole numero di militari britannici e francesi di stanza a Malta.
Non mi sono mai imbattuto in un biglietto d’auguri o in una cartolina stampata in maltese. Esiste una tale varietà di biglietti d’auguri che anche un gusto superficiale richiederà più di una puntata.
La mia scelta va dall’inizio del secolo scorso fino a poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Include l’insolito o l’inaspettato, dagli acquerelli originali, ognuno dipinto singolarmente, alle fotografie, agli esemplari ricamati a mano, alla carta goffrata. La scelta dipendeva soprattutto dal budget dell’acquirente. L’unico fattore comune è la maltesità dei biglietti.
Tutti sono stati realizzati a Malta, realizzati per Malta o utilizzati a Malta.
Il catalogo dei primi biglietti d’auguri a Malta si rivela praticamente inesauribile, mentre la creatività che li anima è piuttosto disomogenea. Alcuni mostrano fantasia, altri si limitano a ripetere formule e schemi.
Mentre le cartoline “maltesi” stampate a Malta prima della guerra sono quasi uniche, piuttosto che rare, quelle stampate all’estero abbondano. La colpa di questo squilibrio è da attribuire al primitivo ritardo tecnico dei macchinari per la stampa tipografica maltese, allora incapaci di competere con successo con la finitura e la raffinatezza dei prodotti stranieri.
Tutto è cambiato radicalmente dopo il boom dell’indipendenza, quando l’industria tipografica maltese ha fatto passi da gigante: i migliori prodotti nazionali sono diventati indistinguibili per qualità da quelli prodotti nei centri di eccellenza stranieri.
I biglietti d’auguri stampati, anche nelle loro prime incarnazioni, accolsero i loro cugini esotici – le cartoline di novità, che si distanziavano dalla monotonia standard del testo semplice. In cima alla lista ci sono i biglietti ricamati a mano, di compleanno, di Natale, patriottici, di auguri, di buona fortuna, di congratulazioni o addirittura di condoglianze.
La popolarità di questi biglietti è esplosa durante la Prima Guerra Mondiale. Le industrie artigianali producevano i ricami a mano, ma le mogli, le fidanzate, le madri o le sorelle ansiose ricamavano i biglietti più commoventi e li spedivano ai soldati in servizio attivo lontano, compresa Malta.
Altri biglietti d’auguri “innovativi” erano quelli stampati su seta, su pergamena, su corteccia (vera o finta), quelli con finitura metallica, fotografie colorate a mano, quelli con scritte o cornici in rilievo, quelli dipinti a mano ad acquerello, quelli dalle forme eccentriche – come un angelo, una ballerina, un elefante, un pallone da calcio o una foglia di agrifoglio.
Quelli “lenticolari”, che simulavano un effetto 3D, credo siano arrivati più tardi.
Le cartoline composte da due o quattro pagine venivano tenute insieme con uno spago o un nastro legato a fiocco.
Tutte le immagini provengono dalle collezioni dell’autore.