Fino a poco tempo fa, le funzioni religiose
pubbliche, erano parte integrante dello spettacolo popolare maltese. Ben affinate e perfettamente curate grazie alla ripetizione nel corso dei secoli, attiravano le masse in un doppio ruolo: di spettatori e di partecipanti.
Distillavano il misticismo in scenari perfettamente coreografati
che avrebbero fatto impallidire il più abile regista teatrale. Per i credenti, hanno agito come veicoli dal temporale all’eterno.
La solenne incoronazione della “Bambina” il 4 settembre 1921.
Partecipazione popolare alla benedizione della croce sulla nuova cupola della chiesa parrocchiale di Żabbar, il 18 marzo 1928. Foto: Micallef
Il segreto ipnotico del successo della liturgia cattolica, si trova, almeno in parte, nel fatto che il cerimoniale religioso è fatto per catturare tutti i sensi. C’è contemporaneamente grande musica per le orecchie, dipinti, marmi, metalli preziosi, ricchi paramenti, candele tremolanti per gli occhi, incenso e fiori per il profumo, l’Eucaristia e gli oli santi per il gusto, abbracci rituali
, bacio degli anelli, flagellazione, genuflessioni e prostrazioni per il tatto. Il rituale fa in modo che nessuna delle attività sensoriali del corpo rimanga inattiva o non contrastata.

La
reliquia del braccio di
SanFrancescoSaverio fu portata a Malta nel
1924. Ecco la processione del 1° giugno.
Da questa rassegna sommaria sono incluse le funzioni solenni, come le incoronazioni di icone sacre, le “prese di possesso” dei vescovi, le cerimonie funebri dei pontefici, le celebrazioni dei santi patroni, i congressi importanti, la venerazione delle reliquie, l’inaugurazione di chiese e monumenti: tutte occasioni di intensa partecipazione popolare.
Una celebrazione, forse per la festa del santo patrono, nella Concattedrale di SanGiovanni
, negli anni Venti.
Una foto di Salvatore LorenzoCassar della Cappella Ardente allestita nella Concattedrale di San Giovanni in occasione della morte di papa Benedetto XV nel 1922
.
Solenne “presa di possesso” della diocesi maltese da parte del vescovo Michele Gonzi il 22 maggio 1944.
L’impressionante popolarità di questi eventi si tradusse nella costante emissione di cartoline “realmente fotografiche” durante il periodo prebellico. Dovevano servire un mercato avido, dato che molti dei principali editori fotografici – Chretien, Salvatore Lorenzo Cassar, Giuseppe Cassar, The Grand Studio, Ellis e altri – cercavano di accaparrarsi una fetta della torta.
Tutte le foto provengono dalla collezione dell’autore.

Solenne “
presa di possesso” della diocesi maltese da parte del vescovo Michele
Gonzi il 22 maggio
1944.