Sei organizzatori di Paqpaqli si dichiarano colpevoli e ottengono servizi per la comunità

Sei membri del comitato organizzativo dell’evento benefico Paqpaqli għall-Istrina sono stati condannati a prestare servizi sociali.

L’evento dell’ottobre 2015 si era concluso con un disastro, quando un’auto sportiva era andata fuori controllo e….

Quando il caso è ripreso giovedì, sei degli organizzatori originari hanno ammesso di aver involontariamente causato lesioni a 26 spettatori quando la Porsche 918 Spyder guidata dal milionario Paul Bailey si è schiantata sulla folla.

È stato ordinato loro di svolgere 1.275 ore di servizi sociali.

Tutti i membri del comitato organizzativo, insieme al pilota della supercar Paul Bailey, sono stati successivamente incriminati per le lesioni e per i danni alle proprietà di terzi.

Tutti si sono dichiarati non colpevoli.

Anni dopo, con la compilazione delle prove assegnata dall’allora magistrato Aaron Bugeja al magistrato Victor George Axiaq, il caso ha preso una piega inaspettata quando Bailey ha registrato un’ammissione due mesi fa.

Gli è stato ordinato di svolgere 300 ore di servizi sociali, informando la corte che avrebbe svolto il lavoro con Puttinu Cares nel Regno Unito.

Quel giorno, anche Angelo Manara, uno degli organizzatori, ha registrato un’ammissione ed è stato condannato a svolgere 200 ore di servizio civile presso l’Hospice Malta, oltre a sostenere un tredicesimo delle spese processuali totali.

Alla luce di questa inaspettata svolta degli eventi, gli avvocati degli altri co-accusati hanno informato la corte che avrebbero regolato la loro posizione entro la prossima seduta.

Alla ripresa del processo, giovedì, altri sei si sono fatti avanti.

Gli avvocati di Tonio Darmanin, Kevin Perry, Melvin Haber, Ian Keith Cilia Pisani, Christopher Sultana e David Bugeja hanno informato la corte che intendevano registrare un’ammissione.

A ciascuno di loro il magistrato Axiaq ha chiesto se avessero compreso le conseguenze della loro ammissione.

L’avvocato Joe Giglio, che assiste Darmanin, ha spiegato che questa posizione è stata presa anche alla luce della testimonianza dell’ex presidente George Abela e del fatto che le vittime sono state risarcite.

Alla luce di questa ammissione, il tribunale ha imposto a Darmanin un ordine di servizio alla comunità per 275 ore di lavoro da completare entro due anni.

L’avvocato di Darmanin ha informato la corte che il servizio doveva essere reso all’Hospice Malta.

A ciascuno degli altri co-accusati che hanno ammesso giovedì è stato ordinato di svolgere 200 ore di servizi sociali entro due anni.

A ciascuno dei sei organizzatori è stato ordinato di pagare un tredicesimo delle spese peritali, pari a 2.156,48 euro ciascuno, da saldare entro due mesi.

Per quanto riguarda Perry, funzionario del servizio pubblico che lavora per il corpo di polizia, Haber, funzionario dell’AFM e Cilia Pisani, funzionario della pubblica amministrazione, il tribunale ha inoltre raccomandato che l’accertamento di colpevolezza di giovedì non sia considerato una condanna – se non ai fini della sentenza – e non abbia ripercussioni sul loro impiego.

Le ammissioni di giovedì hanno fatto sì che il procedimento proseguisse nei confronti di Tonio Cini, Jonathan Bruno, Jonathan Tonna, Agostino Degiorgio e Brian Gatt, i cui avvocati hanno rispettivamente informato la corte che avrebbero mantenuto la loro dichiarazione di non colpevolezza.

Alla luce di queste ammissioni, il sovrintendente dell’accusa Josric Mifsud ha chiesto la separazione del procedimento.

Il caso continua.

Il sovrintendente Josric Mifsud, insieme agli ispettori Hubert Cini e Paul Camilleri, è il pubblico ministero.

Gli avvocati Joe Giglio e Anna Mifsud Bonnici hanno assistito Darmanin. L’avvocato Frank Anthony Tabone ha assistito Perry, Haber, Cilia Pisani e Sultana. L’avvocato Luciano Busuttil ha assistito Bugeja. Gli avvocati Michael Sciriha e Roberto Spiteri assistono Cini, Bruno e Tonna. L’avvocato Raphael Fenech Adami assiste Degiorgio. L’avvocato Stefano Filletti assiste Gatt. L’avvocato Michael Grech è comparso come parte civile.