La riforma fiscale del governo Meloni sarebbe già stata definita all’interno di una bozza che potrebbe essere approvata dal consiglio dei ministri entro la prossima settimana.
Questa prevederebbe una riforma dell’Irpef con il conseguente passaggio da 4 a 3 scaglioni e un azzeramento dell’imposta sul valore aggiunto su beni di prima necessità come pane e latte.
La bozza si compone di 21 articoli e si divide in quattro diverse sezioni, ciascuna dedicata a diverse revisioni ed aggiornamenti delle agevolazioni fiscali. Si parla di una nuova Ires a due aliquote per le imprese, insieme ad un superamento graduale dell’Irap, dell’imposta di bollo, e delle imposte ipotecarie e catastali. Tutte queste verranno sostituite con un tributo unico. Prevista inoltre, una cedolare secca anche per gli immobili non abitativi.
La vera novità però, riguarda l’introduzione entro fine mandato della cosiddetta “tassa piatta” estesa ai dipendenti, mentre fin da subito verrà introdotta la Flat tax incrementale, che vedrà la sua applicazione ai redditi aggiuntivi dell’anno precedente. Una novità applicata da poco, in via sperimentale, ai lavoratori autonomi.
Queste le dichiarazioni di Maurizio Leo, ideologo della riforma, durante il suo intervento alla presentazione 2022 dell’Agenzia delle Entrate.
Un provvedimento ambizioso che non ha tardato a ricevere opinioni e critiche a riguardo. Tra queste vi è quella di Vincenzo Visco, ex ministro delle finanze, il quale avrebbe rilasciato delle dichiarazioni durante un’intervista a La Stampa