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Economia

Nonostante l’attenuazione dei rischi di recessione, i mercati azionari scivolano

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Oggi i principali mercati azionari in Europa e in Asia sono scesi, con gli investitori che hanno ignorato i dati positivi in vista della riapertura di Wall Street, dopo un lungo weekend di vacanza.

La crescita del settore privato è accelerata in Europa, questo mese, secondo le principali indagini di S&P. I dati dell’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) dell’agenzia sono stati pubblicati insieme a un’indagine separata che ha mostrato che la fiducia degli investitori tedeschi è aumentata di nuovo a febbraio.

L’insieme di questi dati ha aumentato le possibilità che le principali economie europee evitino la recessione quest’anno, nonostante le aspettative che la Federal Reserve statunitense e altre banche centrali continuino ad aumentare i tassi di interesse per raffreddare ulteriormente l’inflazione.

“In un momento di tale incertezza sull’inflazione, sui tassi di interesse e sull’economia, queste indagini previsionali sulle imprese hanno un peso maggiore”, ha dichiarato Craig Erlam, analista senior dei mercati presso la società di brokeraggio OANDA

L’indicatore PMI dell’eurozona si è attestato a 52,3 questo mese, rispetto ai 50,8 di gennaio (una lettura superiore a 50 rappresenta una crescita economica).

La ripresa è stata evidente anche in Gran Bretagna, dove l’indice dei responsabili degli acquisti ha raggiunto quota 53 a febbraio, rispetto al 48,5 del mese precedente.

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I dati di martedì hanno fatto salire la sterlina, che ha beneficiato anche della prospettiva di un ulteriore aumento dei tassi di interesse nel Regno Unito.

Secondo l’ultima analisi dello stato di salute dell’economia, il Regno Unito ha maggiori possibilità di evitare la recessione”, ha dichiarato Susannah Streeter, analista senior di investimenti e mercati presso Hargreaves Lansdown.

Altrove, i prezzi del petrolio sono stati scambiati in modo misto oggi, mentre le preoccupazioni per l’aumento dei tassi d’interesse e la possibile recessione si contrapponevano alle speranze che la riapertura economica della Cina, dopo il rigido blocco della COVID, alimentasse un’impennata della domanda.