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Eurozona in recessione all’inizio del 2023

L’Eurozona è entrata in recessione tecnica all’inizio dell’anno, con una contrazione dello 0,1% per il secondo trimestre consecutivo, come hanno mostrato ieri i dati dell’agenzia statistica dell’UE.

Eurostat ha rivisto al ribasso una precedente previsione che prevedeva una leggera crescita, dopo che il mese scorso la Germania, potenza economica, aveva dichiarato di essere entrata in recessione.

I dati peggiori del previsto arrivano mentre l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse hanno frenato la domanda nella più grande economia europea.

Eurostat ha tagliato le precedenti stime di crescita dello 0% nell’ultimo trimestre del 2022 e dello 0,1% nel primo trimestre del 2023, passando a una contrazione dello 0,1% in entrambi i periodi.

Due trimestri consecutivi di contrazione del prodotto interno lordo sono la soglia per una recessione tecnica.

L’economia europea è in una fase di stagnazione e ha avuto difficoltà a superare l’inverno a causa dello shock energetico
L’economista di ING Bank Charlotte de Montpellier

Le cattive notizie arrivano dopo un anno doloroso per le economie europee, quando l’impennata dei prezzi dell’energia provocata dalla guerra della Russia contro l’Ucraina ha fatto schizzare l’inflazione alle stelle.

La Banca Centrale Europea ha risposto aumentando i tassi di riferimento di 3,75 punti percentuali da quando, nel luglio dello scorso anno, ha avviato una campagna di stretta monetaria senza precedenti.

Gli ultimi dati mettono in dubbio le previsioni più ottimistiche per l’intero 2023.

A metà maggio la Commissione Europea aveva previsto una crescita dell’1,1% nei 20 Paesi che utilizzano la moneta unica.

Stagnazione

Charlotte de Montpellier, economista della ING Bank, ha previsto che la cifra per il 2023 raggiungerà solo lo 0,5%.

Dalla primavera, tutti i dati sono stati negativi“, ha dichiarato all’AFP, indicando in particolare la produzione industriale tedesca e i nuovi ordini.

L’economia europea è in una fase di stagnazione e ha avuto difficoltà a superare l’inverno a causa dello shock energetico

Anche se i prezzi del gas e del petrolio sono scesi negli ultimi mesi, l’impennata dei prezzi dello scorso anno ha avuto un forte impatto sulla fiducia delle famiglie e ha costretto a ridurre i consumi.

Capital Economics ha dichiarato in una nota che “è probabile che il PIL si contragga nuovamente nel secondo trimestre, poiché gli effetti della stretta monetaria continuano a farsi sentire. La domanda interna è stata duramente colpita dalla combinazione di inflazione e aumento dei tassi di interesse“.

L’inflazione complessiva dei 20 Paesi dell’UE che utilizzano l’euro è scesa al 6,1% a Maggio.

Ma l’inflazione rimane ben al di sopra dell’obiettivo del 2,0% fissato dalla BCE.

Il capo della BCE Christine Lagarde ha dichiarato che l’inflazione rimane “troppo alta” e ha suggerito che potrebbe essere in arrivo un aumento dei tassi più contenuto.

La notizia di una recessione tecnica potrebbe esercitare pressioni sulla banca centrale affinché si astenga da ulteriori inasprimenti.

Oltre ai problemi dell’Europa, anche il rallentamento degli Stati Uniti e la ripresa più debole del previsto della Cina stanno pesando sulle esportazioni.

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