Il 6 febbraio 2023, l’Agenzia delle Entrate ha varato il provvedimento 34545 concernente il nuovo modello 730
e le relative istruzioni che i contribuenti dovranno seguire, per il sostituto d’imposta, il CAF e per il professionista abilitato. Nello specifico, i modelli 730 interessati sono: 730-1, 730-2, 730-3, 730-4, 730-4 integrativo.
La dichiarazione dei redditi nella forma del nuovo modello 730, dovrà essere presentata dai contribuenti entro il 30 settembre 2023. Tuttavia, capitando nella giornata di sabato, il termine slitterà automaticamente a lunedì 2 ottobre. La data prevista per avere la forma precompilata
è invece il 30 aprile.
L’obiettivo del Fisco è di arrivare a 4,1 milioni di invii fai da te entro la fine del 2023.
La dichiarazione recepisce le modifiche entrate in vigore già lo scorso anni, tra cui la modifica degli scaglioni e delle aliquote IRPEF. Le novità colpiscono i lavoratori dipendenti, i pensionati e i redditi assimilati nell’ambito delle detrazioni
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L’entrata in vigore dell’Assegno unico universale
per i figli a carico di età inferiore a 20 anni, a partire da marzo 2022, comporta un cambiamento nella disciplina delle detrazioni per i carichi familiari e quindi nella sezione “Familiari a carico” della dichiarazione dei redditi. In particolare, a partire dal 1° marzo 2022, la detrazione per ogni figlio a carico, compresi quelli nati fuori dal matrimonio riconosciuti, figli adottivi o affidati, è di 950 euro, purché abbiano almeno 21 anni di età.
I sostituti d’imposta e i CAF, nel calcolo delle imposte da corrispondere all’erario, dovranno tener conto delle già citate aliquote e scaglioni dell’IRPEF e le nuove detrazioni per lavoro: le aliquote sono state ridotte da 5 a 4 e gli scaglioni sono stati ridefiniti. La prima aliquota rimane al 23% per i redditi fino a 15mila euro, mentre la seconda aliquota scende dal 27% al 25%. La terza aliquota passa dal 38% al 35% per i redditi fino a 50mila euro, mentre i redditi sopra questa soglia vengono tassati al 43%.
Tra i vantaggi del modello 730 troviamo il fatto che non richiede di effettuare calcoli complesso, semplificando l’intera procedura; inoltre, consente di ricevere il rimborso dell’imposta
direttamente nella busta paga o nella rata di pensione a partire da luglio (agosto o settembre per i pensionati); infine, se il contribuente deve pagare delle somme, queste vengono trattenute direttamente dalla retribuzione (a partire da luglio) o dalla pensione (a partire da agosto o settembre) e versate alla fonte.