Nel mondo di oggi, caratterizzato da ritmi frenetici, i consumatori sono inondati di pubblicità per un’ampia gamma di prodotti e servizi. In mezzo a questa abbondanza di informazioni, i consumatori possono finire vittime di pratiche commerciali sleali che possono causare perdite finanziarie.
Le pratiche commerciali sleali comprendono un’ampia gamma di tattiche che alcune aziende utilizzano per invogliare i consumatori a fare acquisti di cui potrebbero pentirsi.
I consumatori hanno il diritto fondamentale di essere informati. Soprattutto, hanno diritto a informazioni accurate e chiare su prodotti e servizi, compresi i prezzi, le caratteristiche, i vantaggi e i rischi potenziali.
Ciò significa che i commercianti sono tenuti per legge a fornire ai consumatori informazioni chiare e inequivocabili, in modo che possano prendere una decisione d’acquisto consapevole. Per salvaguardare questo diritto, la legislazione sui consumatori vieta specificamente le pratiche commerciali sleali.
I consumatori hanno il diritto fondamentale di ricevere informazioni accurate e chiare su prodotti e servizi, compresi i prezzi, le caratteristiche, i vantaggi e i rischi potenziali
Esistono due tipi principali di pratiche commerciali considerate sleali: le pratiche ingannevoli e quelle aggressive. Le pratiche commerciali ingannevoli sono normalmente il risultato di informazioni false o omesse quando il commerciante promuove prodotti o servizi. I commercianti possono essere ritenuti colpevoli di pratiche ingannevoli anche se le informazioni fornite sono poco chiare, difficili da comprendere e/o ambigue.
La legislazione sui consumatori elenca pratiche specifiche considerate ingannevoli e quindi vietate. Queste includono
– false affermazioni che un particolare prodotto o servizio è gratuito quando in realtà non lo è;
– promozioni a premi in cui non c’è alcun premio o i consumatori devono effettuare un pagamento per richiedere il premio;
– false affermazioni sul fatto che un commerciante sta per cessare l’attività o cambiare sede;
– affermazioni non veritiere secondo cui i prodotti possono curare malattie o disabilità;
– offerte limitate in cui il commerciante dichiara falsamente che un prodotto non sarà più disponibile al fine di suscitare una decisione di acquisto immediata;
– dare l’impressione errata che l’assistenza post-vendita sia disponibile in un altro Stato membro dell’UE; e
– creare falsamente l’impressione che il professionista non agisca nel corso della sua attività commerciale, ma per conto di un consumatore.
Una pratica commerciale è considerata ingannevole anche se è suscettibile di ingannare il consumatore medio, anche se le informazioni presentate sono corrette. Un consumatore medio è una persona che si ritiene ragionevolmente ben informata, attenta e abbastanza prudente.
Anche le pratiche di vendita aggressive sono considerate sleali, in quanto compromettono le decisioni di acquisto dei consumatori. Le tattiche di vendita aggressive includono quelle che cercano di intimidire o costringere i consumatori, o che cercano di trarre vantaggio dai consumatori che possono essere considerati vulnerabili a causa di infermità mentale o fisica, età o credulità.
Come per le pratiche ingannevoli, la legislazione sui consumatori elenca una serie di pratiche commerciali considerate aggressive.
Queste includono situazioni in cui:
– l’operatore crea l’impressione che il consumatore non possa lasciare i locali fino alla firma del contratto di vendita;
– il professionista si rifiuta di lasciare il domicilio del consumatore dopo che gli è stato chiesto di farlo; oppure
– il professionista porta il consumatore in una destinazione remota senza un apparente trasporto di ritorno.
Sono considerate aggressive anche le pubblicità che mirano direttamente a indurre i bambini ad acquistare prodotti o a persuadere gli adulti ad acquistare per loro.
Le pratiche commerciali sleali sono vietate in qualsiasi transazione tra imprese e consumatori, indipendentemente dal prodotto o dal servizio o dalla circostanza della transazione, sia essa faccia a faccia, telefonica, via Internet o per posta.
Se i consumatori dovessero imbattersi in pratiche commerciali ingannevoli o aggressive, possono segnalarle all’Ufficio per gli Affari dei Consumatori del MCCAA chiamando il numero 8007 4400 o tramite il modulo “disponibile sul sito web del MCCAA”.
Odette Vella è direttore della Direzione Informazione e Ricerca del MCCAA