
Il marchio Enemed è diventato sempre più visibile negli ultimi anni. Foto: Matteo Mirabelli
Il governo ha speso più di 1,7 milioni di euro per pubblicizzare un’azienda praticamente priva di concorrenza, come dimostrano i dati resi noti martedì in Parlamento.
Enemed, l’importatore e distributore di carburante gestito dallo Stato, ha beneficiato di 1.738.122,69 euro in fondi pubblicitari e di marketing dal 2015.
Enemed è stata fondata nel 2014 quando il governo dell’era Muscat, con Konrad Mizzi come ministro dell’Energia, ha deciso di scorporare la divisione carburanti di Enemalta in un’entità propria.
La società gode di un monopolio virtuale all’interno del suo mercato, essendo l’unica entità che importa e distribuisce benzina a livello locale. Ha una concorrenza molto limitata nel settore del diesel.
La mancanza di concorrenza a Malta nel settore dei carburanti significa che i prezzi alla pompa sono gli stessi in tutto il Paese. Ciò significa anche che Enemed non deve preoccuparsi della quota di mercato. Ma i dati rivelati martedì in parlamento mostrano che, nonostante il monopolio virtuale, gli operatori di Enemed hanno avuto a disposizione budget consistenti con cui lavorare.
Nel 2015, il suo primo anno completo di attività, il budget pubblicitario di Enemed non raggiungeva nemmeno i 9.000 euro.
La situazione è cambiata radicalmente negli anni successivi. Nel 2018, solo quattro anni dopo, l’azienda ha speso più di 440.000 euro in pubblicità e marketing.
Negli anni successivi Enemed ha mantenuto budget annuali di marketing a sei cifre. Nel 2023 ha speso più di 232.000 euro per attività di marketing e pubblicità. In totale, negli ultimi otto anni ha speso più di 1,7 milioni di euro per queste attività. In confronto, Enemalta, l’ente statale per l’energia, ha speso meno di 350.000 euro per il marketing negli stessi anni.
I dati forniti in Parlamento non spiegano come Enemed abbia speso i suoi budget di marketing. L’azienda è una colonna portante degli sport motoristici locali, sponsorizzando molti eventi locali, e il suo marchio è diventato molto più visibile negli ultimi anni a seguito di un’azione di rinnovamento delle stazioni di rifornimento locali.
Le cifre sono state fornite dal Ministro dell’Energia Miriam Dalli in risposta a un’interrogazione del deputato dell’opposizione Mark Anthony Sammut.