Din l-Art Ħelwa e The Archaeological Society Malta hanno presentato un appello al Tribunale di Revisione dell’Ambiente e della Pianificazione al fine di annullare l’approvazione di un edificio residenziale che avrebbe una vista panoramica sui Templi di Ġgantija a Gozo.
Il sito, patrimonio mondiale dell’UNESCO, è un complesso di templi megalitici risalenti al Neolitico (circa 3600-2500 a.C.).
L’autorizzazione ha suscitato sgomento e un’ampia condanna, con un’inchiesta del Times of Malta
che ha dimostrato che tutti i siti all’interno di questa particolare area di importanza archeologica rientrano anche nella zona cuscinetto, contrariamente a quanto sostenuto dai costruttori.
Le ONG basano il loro appello sull’argomentazione che, durante l’udienza, la Direzione della Pianificazione e l’architetto del costruttore avrebbero ingannato il Consiglio di Pianificazione insistendo erroneamente sul fatto che il sito non si trovava all’interno della zona cuscinetto ufficiale stabilita per questo Sito del Patrimonio Mondiale.
In quanto firmataria delle Convenzioni dell’UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale mondiale, Malta è obbligata a effettuare una valutazione dell’impatto sul patrimonio per qualsiasi proposta all’interno di una zona cuscinetto del sito UNESCO.
Le ONG che hanno presentato l’appello hanno dichiarato in un comunicato di aver valutato tutti i documenti pertinenti e di aver confermato che il sito si trova all’interno della zona cuscinetto ufficiale stabilita per questo sito del patrimonio mondiale.
“Il Consiglio di pianificazione ha palesemente ignorato l’insistenza del pubblico sulla necessità di una valutazione dell’impatto sul patrimonio e ha proceduto all’approvazione del condominio, in violazione degli obblighi di Malta come Stato firmatario”, sostengono le ONG.
Il permesso, approvato lo scorso novembre, consentirebbe al costruttore di demolire l’abitazione esistente – che merita di essere salvata di per sé – e di costruire 20 garage al livello del seminterrato e 22 appartamenti sovrastanti, affermano le ONG.
Esse insistono sul fatto che l’introduzione di un nuovo condominio che si affaccia sui templi preistorici è un trattamento inaccettabile per qualsiasi sito del patrimonio culturale, figuriamoci per uno di tale prestigio internazionale.
Pur avendo presentato questo ricorso, le ONG hanno chiarito che, in caso di esito negativo, continueranno a impugnare la decisione per garantire la salvaguardia del sito.
Nel frattempo, la Sovrintendenza per i Beni Culturali aveva dichiarato anche il mese scorso che avrebbe chiesto all’Autorità di Pianificazione di sospendere il permesso in attesa dell’esito di una valutazione dell’impatto sul patrimonio culturale.