Pechino ha definito “inaccettabili” lei restrizioni poste da un numero sempre crescente di Paesi nei confronti dei viaggiatori provenienti dal suo territorio. Tra i primi Paesi a sottoporre i passeggeri provienienti dalla Cina a test anti-Covid troviamo Italia, Giappone, Malesia e Stati Uniti
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Un gruppo di Paesi si è tuttavia spinto oltre, richiedendo che i passeggeri dalla Cina forniscano un test negativo prima dell’arrivo. Tra questi Stati Uniti, Canada, Giappone e Francia
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L’aumento esponenziale delle infezioni in Cina è la conseguenza della brusca revoca da parte di Pechino della politica zero-Covid a dicembre, attuata senza un’adeguata preparazione delle infrastrutture sanitarie, che ha causato il sovraccarico di ospedali e crematori
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Ciononostante, Pechino ha spinto per una riapertura a lungo attesa, annunciando la fine della quarantena obbligatoria all’arrivo la scorsa settimana, con una mossa che ha spinto i cinesi a pianificare viaggi all’estero
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L’Eliseo ha dichiarato che richiederà il test Covid negativo a tutti i passeggeri in arrivo dalla Cina
e invita i cittadini francesi a evitare viaggi non essenziali in Cina.
Le regole imposte riguardano tutti i viaggiatori provenienti dalla Cina, non solo i cittadini cinesi, mentre Pechino continua a limitare i visitatori in entrata e a non rilasciare visti per turisti e studenti internazionali.
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Anche paesi come gli Stati Uniti hanno citato la mancanza di trasparenza di Pechino sui dati relativi alle infezioni e il rischio di nuove varianti
come motivo per limitare i viaggiatori.
La Cina ha dichiarato solo 22 morti di Covid da dicembre, a fronte di centinaia di milioni di infezioni stimate, e ha ristretto i criteri di classificazione
di tali decessi, il che significa che le statistiche di Pechino sull’ondata senza precedenti sono ora ampiamente considerate come non rispecchianti la realtà.