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Malta

Fort Chambray: demolizione delle caserme storiche, cresce la tensione

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Il destino delle storiche caserme britanniche a Fort Chambray, a Gozo, è segnato: saranno demolite per far spazio a un complesso residenziale di lusso e un hotel a cinque stelle. Una decisione che ha scatenato un’ondata di critiche, mentre il Ministero della Cultura difende il progetto definendolo in linea con la “visione storica”  della fortezza creata dai Cavalieri di San Giovanni.

Il ministero ha fatto sapere che la Sovrintendenza per il Patrimonio Culturale (SCH) ha “riaffermato la sua posizione positiva” , ribadendo un precedente verdetto che, come il piano attuale, prevedeva la delocalizzazione della celebre Arcata Sud delle caserme: una fila di archi storici che costeggiano la parte meridionale del complesso. Le caserme, tuttavia, non sopravviveranno alla trasformazione. Al loro posto sorgeranno 105 lussuose unità abitative, un hotel con 64 camere e 50 appartamenti.

Il ministero ha sottolineato che l’intento è quello di “unificare l’intera area all’interno delle mura, creando uno spazio più organizzato e coeso che si allinei con i principi architettonici dei Cavalieri di San Giovanni”. Un obiettivo, secondo il portavoce, che andrà anche a “reinserire la Polverista [il deposito della polvere da sparo] nel contesto della città fortificata, migliorando ulteriormente l’integrità storica e funzionale del forte” .

Questa decisione affonda le radici in un progetto approvato dalla Planning Authority nel 2012, che includeva già la ricollocazione della famosa Arcata Sud. Nei nuovi piani, l’arcata verrà smontata e ricostruita all’interno dell’hotel proposto, insieme alla facciata interna e ai lati del complesso originale.

Ma per molti, questo non è sufficiente. Diverse ONG hanno protestato con veemenza, accusando la PA di “fretta e superficialità” nel sacrificare un pezzo di storia collettiva. Din l-Art Ħelwa ha descritto le caserme come “parte integrante della nostra memoria collettiva e iconiche nella loro estetica” e ha denunciato la perdita come una “significativa perdita culturale” .

L’indignazione è ulteriormente alimentata dal fatto che, nel 2005, le caserme furono escluse dalla protezione storica da un’amministrazione del PN. Una richiesta recente delle ONG per classificare queste strutture come “uniche” è stata bocciata appena questo mese dalla PA.

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Un portavoce del ministero ha minimizzato l’impatto della demolizione sostenendo che il contesto delle caserme è “già stato completamente perso”  a causa della loro posizione, molto più elevata rispetto al terreno circostante. Tuttavia, non tutti sono convinti.

Nel frattempo, le ONG Din l-Art Ħelwa – Għawdex, Wirt Għawdex, Għawdix e Moviment Graffitti non intendono arretrare e chiedono a gran voce che il ministro della Cultura Owen Bonnici prenda una posizione chiara. Il suo silenzio finora è stato interpretato come un segno di complicità.

“Il forte è una parte vitale del nostro patrimonio nazionale”, ha dichiarato il portavoce del ministero, promettendo che il governo agirà con “trasparenza e responsabilità, assicurando che le decisioni siano basate su fatti, contributi professionali e principi di gestione responsabile” .

Ma per molti gozitani e amanti della storia, demolire queste caserme significa cancellare per sempre un frammento del passato. La battaglia per Fort Chambray è tutt’altro che conclusa.

Foto : Daniel Cilia.

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