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Svizzera verso il bando dei simboli nazisti: cresce l’allarme antisemitismo

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La Svizzera si prepara a dichiarare guerra ai simboli dell’odio, vietando la svastica, il saluto hitleriano e ogni altro emblema legato al nazismo. Una decisione drastica, ma inevitabile, secondo il governo federale, che ha lanciato l’allarme su un preoccupante aumento dell’antisemitismo. “Vietare i simboli legati al Terzo Reich è diventato urgente a causa del forte aumento degli episodi di antisemitismo,”  ha dichiarato il Consiglio Federale in un comunicato.

La proposta punta non solo a colpire i simboli più noti del nazismo, ma anche quelli più criptici e insidiosi utilizzati dai suoi sostenitori. Numeri come il “18”, che rappresenta le iniziali di Adolf Hitler, o “88”, un codice per “Heil Hitler”, finiranno anch’essi nel mirino della legge. “Il contesto giocherà un ruolo decisivo in questi casi,”  ha specificato il Consiglio. La violazione del divieto comporterà una multa di circa 200 franchi svizzeri, poco più di 200 dollari.

L’iniziativa include eccezioni rigorosamente delimitate per scopi educativi, scientifici, artistici o giornalistici, “nei limiti di ciò che la libertà di espressione consente.”  Inoltre, i simboli religiosi già esistenti e simili a quelli nazisti non saranno toccati dalla normativa. Il periodo di consultazione pubblica si chiuderà il 31 marzo prossimo, con la possibilità di estendere il divieto ad altri simboli estremisti.

Ma cosa ha spinto la Svizzera a questa presa di posizione senza precedenti? Il paese, come il resto d’Europa, sta affrontando un’escalation di episodi antisemiti. Solo l’anno scorso, la Coordinazione Intercomunitaria contro l’Antisemitismo e la Diffamazione ha registrato 944 episodi antisemiti nella Svizzera francofona, un incredibile aumento del 70% rispetto al 2022. “Questo notevole aumento è in gran parte legato al conflitto Israele-Hamas, che continua a servire come pretesto per l’ondata di antisemitismo,”  ha dichiarato l’organizzazione nel suo rapporto annuale.

Anche le aree germanofone e italofone della Svizzera hanno registrato un aumento: da 910 episodi nel 2022 si è passati a 1.130 nel 2023, secondo la Federazione Svizzera delle Comunità Ebraiche e la Fondazione Contro il Razzismo e l’Antisemitismo. Un’ondata di odio che non può più essere ignorata, costringendo il paese a prendere misure straordinarie per proteggere la sua società.

Foto: Shutterstock

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