La scena politica europea trema: i leader del continente si sono riuniti a Budapest per affrontare un pericolo che potrebbe sconvolgere gli equilibri globali, il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Ma mentre l’Europa cerca risposte, il posto vuoto della Germania pesa come un macigno. Olaf Scholz, il leader di una delle potenze del blocco, è rimasto bloccato a Berlino, travolto da una crisi politica che ha fatto crollare la sua fragile coalizione di governo.
In un’atmosfera elettrica, accanto ai leader dell’UE si sono seduti rappresentanti dal Regno Unito alla Turchia, il capo della NATO Mark Rutte e persino il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha lanciato un grido di battaglia: “Il futuro dell’Europa è nelle nostre mani. Abbiamo dimostrato che l’unità ci rende più forti.”
Un Trump-bis: l’incubo europeo
Con un possibile secondo mandato di Trump all’orizzonte, le ansie europee si moltiplicano. La paura è che possa spezzare l’alleanza transatlantica, tagliare i fondi vitali per l’Ucraina e trascinare l’Europa in una guerra commerciale senza precedenti. Emmanuel Macron, con il suo stile combattivo, ha sfidato gli altri leader a prendere il controllo del proprio destino: “Vogliamo scrivere la nostra storia o leggere quella scritta dagli altri? I conflitti lanciati da Putin, le elezioni americane, le scelte tecnologiche o commerciali della Cina… dobbiamo avere la forza di scrivere la nostra storia.”
Ma mentre Macron incitava all’azione, l’assenza di Scholz ha evidenziato una leadership europea pericolosamente indebolita.
Zelensky e il suo appello agli USA
Tra i temi più caldi: il timore che Trump possa voltare le spalle all’Ucraina. Zelensky non ha nascosto le sue aspettative: “Speriamo che l’America diventi più forte. È il tipo di America di cui l’Europa ha bisogno. E un’Europa forte è ciò di cui l’America ha bisogno. Questa alleanza tra alleati deve essere preservata.”
A rafforzare il messaggio, Mark Rutte, leader della NATO, ha annunciato la sua intenzione di incontrare Trump: “Non vedo l’ora di sedermi con Donald Trump per discutere come affrontare queste minacce insieme.”
Il futuro economico dell’Europa in bilico
L’incontro di Budapest ha acceso i riflettori su un’altra questione cruciale: il futuro economico dell’Europa. La competizione con colossi come Stati Uniti e Cina è feroce e il possibile ritorno di Trump rischia di peggiorare la situazione. Un rapporto redatto da Mario Draghi sottolinea la necessità di nuovi strumenti finanziari per la difesa e l’innovazione: risorse vitali per la sovranità europea.
L’analista Sébastien Maillard non ha usato mezzi termini: “Gli europei hanno il coltello alla gola. È il momento di aprire gli occhi.” Ma l’esperto Guntram Wolff del think tank Bruegel avverte: “Non esiste un piano discusso a fondo né a livello UE né tra Francia e Germania.”
Durante la cena di giovedì, i leader europei affronteranno il delicato tema delle relazioni transatlantiche. Ma Ian Lesser, vice presidente del German Marshall Fund, avverte: “Sarà molto difficile per i leader europei produrre una reazione coerente in questa fase.”
Foto: AFP