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Unione Europea: riunione d’emergenza sulla situazione Covid in Cina

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Il Comitato per la sicurezza sanitaria dell’Unione Europea terrà giovedì una riunione d’emergenza nel tentativo di coordinare le misure relative alla Covid-19 in tutti gli Stati membri mentre la Cina riapre le frontiere .

L’incontro arriva dopo che l’Italia, colpita duramente dalla prima ondata della pandemia all’inizio del 2020, ha ordinato l’esecuzione obbligatoria dei tamponi e del sequenziamento del virus per tutti i viaggiatori provenienti dalla Cina. Su un totale di 210 passeggeri cinesi sottoposti al tampone all’aeroporto di Milano Malpensa dal 26 dicembre ad oggi, 97 sono risultati positivi .

“la misura è essenziale per garantire la sorveglianza e l’identificazione di eventuali varianti del virus al fine di proteggere la popolazione italiana”.Orazio Schillaci, ministro della Salute italiano

Anche gli Stati Uniti, il Giappone, la Malesia e l’India hanno messo in pratica misure preventive nei confronti dei viaggiatori provenienti dalla Cina .

Pechino ha iniziato ad allentare la sua politica zero-Covid e le rigide regole di quarantena per i viaggi dopo che le proteste hanno attraversato il Paese alla fine di novembre, in seguito a diversi mesi di lockdown draconianco che ha causato diverse vittime tra un caso di terremoto nella regione di Chengdu dove i residenti sono rimasti intrappolati in casa, al caso della morte di almeno 10 persone intrappolate in un edificio in quarantena a Urumqi, nella regione occidentale dello Xinjiang .

L’allentamento ha portato a un’esplosione dei casi in tutta la Cina, dove la fiducia nei vaccini sviluppati localmente è scarsa. Pechino continua a spingere i diversi vaccini che sono stati sviluppati in Cina, nessuno dei quali sembra avere un’efficacia sufficiente a proteggere la popolazione. I vaccini occidentali, come quelli a base di mRNA di Pfizer-BioNTech e Moderna , non sono approvati dalle autorità sanitarie del Paese. 

Sebbene l’Italia abbia già messo in pratica misure preventive, queste funzionano solo sui voli diretti dalla Cina e non su quelli che fanno scalo in altri Paesi. È necessaria dunque un’azione comune europea che protegga tutti gli stati membri dell’Unione.

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All’inizio di dicembre i ministri della Sanità dell’UE hanno deciso di tornare a un approccio pre-pandemico alla libera circolazione e ai viaggi senza alcuna misura legata alla Covid-19. Ma hanno mantenuto la possibilità di attivare un “freno di emergenza ” in un approccio coordinato se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare.