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Scuole francesi in rivolta: il piano Borne divide il paese

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La Francia si prepara a una rivoluzione nelle scuole, ma il piano sta già facendo discutere. Il Ministro dell’Istruzione, Elisabeth Borne, è determinata a riformare l’educazione sessuale, un tema che da anni languiva nell’ombra. La sua missione? Offrire ai giovani strumenti concreti per comprendere amore, relazioni e sessualità. Ma non tutti sono d’accordo.

“_L’educazione all’amore, alle relazioni e alla sessualità è assolutamente essenziale_”, ha dichiarato Borne alla radio France Inter. Eppure, alcune delle nuove proposte, come l’introduzione del tema dell’identità di genere, hanno scatenato un vero e proprio terremoto politico e sociale. Mentre il governo si prepara a rendere obbligatorie tre sessioni annuali in tutte le scuole, compresi gli istituti privati, gruppi conservatori alzano la voce contro quello che definiscono un attacco ai valori tradizionali.

Tra i più critici, l’associazione SOS Education, legata alla Chiesa cattolica, che ha raccolto oltre 80.000 firme per fermare quello che definisce “_un progetto folle_”. “_Le scuole dovrebbero prima insegnare ai bambini a leggere, scrivere, riflettere e rispettare l’autorità, accettando che gli altri possano essere diversi da loro_”, ha tuonato l’associazione.

Di fronte alle pressioni, Borne ha ridimensionato le proposte iniziali: il riferimento all’identità di genere è stato ridotto da quindici a sette menzioni e sarà affrontato solo nelle scuole superiori. Inoltre, il programma sottolinea che l’educazione sessuale non intende sostituire il ruolo delle famiglie, ma piuttosto integrarlo. “_Il programma è molto attento a fornire informazioni di qualità, adattate all’età e alla maturità degli studenti_”, ha assicurato il ministro.

Nonostante le revisioni, il progetto è pronto per essere discusso dal Consiglio Superiore dell’Istruzione, ma le divisioni restano forti. L’anno scorso, l’allora ministro del successo scolastico, Alexandre Portier, aveva respinto una bozza simile, innescando tensioni con l’ex ministro dell’Istruzione, Anne Genetet.

Foto: Romain Perrocheau/AFP

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