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Rissa nel parlamento italiano scatena il finimondo

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Il potere della persuasione sostituito da quello dei pugni nella Camera bassa italiana.

Una rissa nel Parlamento italiano sui piani del governo di estrema destra per concedere maggiore autonomia alle regioni ha scatenato un putiferio, con alcuni che hanno paragonato la rissa ai giorni del fascismo.

La rissa è scoppiata mercoledì sera dopo che il deputato del Movimento Cinque Stelle (MS5) Leonardo Donno ha cercato di legare una bandiera italiana al collo del ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli, della Lega Nord, favorevole all’autonomia.

La bravata di Donno aveva lo scopo di denunciare il progetto di concedere maggiore autonomia da Roma alle regioni che lo desiderano. I critici sostengono che ciò minerebbe l’unità dell’Italia.

In risposta, i colleghi deputati della Lega di Calderoli hanno lasciato in massa i loro banchi per attaccare Donno e il dibattito si è trasformato in una rissa che ha coinvolto una ventina di uomini.

Donno, ferito nei tafferugli, ha dovuto essere evacuato su una sedia a rotelle prima di essere mandato in ospedale.

La rissa ha provocato un fiume di reazioni da parte dei leader politici e ha occupato le prime pagine dei giornali italiani. Molti hanno criticato l’esempio dato dai rappresentanti eletti.

“La destra squadrista si batte in parlamento”, ha deplorato il quotidiano La Repubblica, usando un termine usato per descrivere le forze paramilitari del primo dopoguerra che sono diventate le famigerate Camicie Nere del leader fascista Benito Mussolini.

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Il principale quotidiano italiano, il Corriere della Sera, ha affermato che la sede si è trasformata in un “ring di pugilato”.

I parlamentari della Lega e di Fratelli d’Italia, il partito del primo ministro Giorgia Meloni, hanno accusato Donno di aver provocato l’incidente e di aver addirittura finto le sue ferite.

Il M5S ha denunciato un “attacco grave e vergognoso” e ha chiesto misure immediate.

“La violenza arriva dai banchi della maggioranza Meloni… Vergogna”, ha scritto il suo leader, Giuseppe Conte, sul social network X.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha riconosciuto che i legislatori dovrebbero attenersi a standard più elevati, dicendo a Sky TG24 che i politici “devono dare un esempio completamente diverso”.

“La Camera non è un ring di boxe… non è con le scazzottate che si risolvono i problemi politici”.

Secondo i critici, la proposta di autonomia comporterà una riduzione dei servizi pubblici nelle regioni più povere.

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Queste scene in parlamento non sono affatto inedite.

Nel 2021, i deputati di Fratelli d’Italia – che ha radici post-fasciste – si sono accalcati al centro dell’aula per interrompere un dibattito sul provvedimento Covid-19 sulla sanità.