Il presidente russo Vladimir Putin ha alzato il livello dello scontro, promettendo vendetta dopo un audace attacco con droni che ha colpito la città di Kazan, nel cuore della Russia. In un messaggio diretto e carico di minaccia, Putin ha dichiarato: “Chiunque tenti di distruggere il nostro Paese affronterà distruzioni molteplici e rimpiangerà le proprie azioni.”
Le parole del leader russo arrivano dopo un episodio che ha scosso profondamente Mosca: un attacco descritto come “massiccio”, che ha visto droni colpire un elegante grattacielo in vetro e scatenare impressionanti sfere di fuoco.
L’attacco, avvenuto a circa 1.000 chilometri dal confine ucraino, fortunatamente non ha causato vittime, ma ha segnato una nuova fase nell’escalation del conflitto. Le immagini, condivise sui social media russi, mostrano l’impatto devastante dei droni contro l’edificio. Nel frattempo, Kyiv non ha rilasciato alcun commento sull’episodio, mentre la Russia ha immediatamente puntato il dito contro l’Ucraina, ribadendo la possibilità di colpire direttamente il centro di Kyiv con missili balistici ipersonici.
Negli ultimi giorni, il ministero della Difesa russo ha descritto i propri attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine come “ritorsioni” per l’uso di armi occidentali da parte di Kyiv, utilizzate per colpire basi aeree e fabbriche di armi in territorio russo.
Ma non è solo sul piano degli attacchi aerei che la Russia vuole far valere la propria forza. Mosca ha annunciato importanti avanzamenti sul campo di battaglia nell’est dell’Ucraina. Secondo il ministero della Difesa, le truppe russe avrebbero “liberato”
i villaggi di Lozova, nella regione di Kharkiv, e Krasnoye, noto come Sontsivka in Ucraina. Quest’ultima località si trova nei pressi del centro strategico di Kurakhove, quasi completamente circondato dalle forze russe, un obiettivo chiave per il controllo dell’intera regione di Donetsk.
Mosca sta cercando di guadagnare terreno il più rapidamente possibile, mirando a consolidare la propria posizione prima che il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, entri in carica. La nuova amministrazione americana ha promesso una fine rapida al conflitto, ma non ha ancora proposto condizioni concrete per un cessate il fuoco o un accordo di pace.
Kyiv, intanto, lotta contro una crisi di risorse, sia in termini di uomini che di munizioni, rendendo ancora più ardua la difesa del proprio territorio. A peggiorare la situazione, Kyiv ha accusato la Russia di crimini di guerra, diffondendo un video che, secondo le autorità ucraine, mostrerebbe “l’esecuzione di soldati che si erano arresi.” L’ombudsman per i diritti umani ucraino, Dmytro Lubinets, ha descritto il video come “prova dell’uccisione a bruciapelo di prigionieri di guerra ucraini da parte dei soldati russi.” Tuttavia, l’autenticità delle immagini non è stata verificata dall’AFP.
Le tensioni aumentano di giorno in giorno, e le parole di Putin sembrano lasciare poco spazio alla possibilità di una risoluzione pacifica. Mentre la guerra entra nel suo terzo anno, la devastazione e le accuse reciproche non fanno che alimentare un conflitto che sembra lontano da una fine.
Foto: AFP